Con Fabio Paratici saluta la Juventus l’artefice del colpo del secolo

I diretti interessati hanno sempre detto di no. Che Cristiano Ronaldo alla Juventus è arrivato per il lavoro di tutta la società. Del resto, vista la professionalità in gioco, non poteva essere altrimenti. Lo stesso Marotta ha smentito che gli attriti tali da portare al suo addio fossero legati all’acquisto del portoghese e ai suoi timori sul suo impatto finanziario, ma anche sportivo. Oggi che Fabio Paratici lascia la Juventus, si può dire però che col dirigente piacentino saluta i bianconeri il principale artefice del colpo del secolo. Costruito grazie anche ai rapporti con Jorge Mendes, certificati dall’antipasto legato all’arrivo di Joao Cancelo. Cucito nel segno dell’ambizione, quella di far entrare la Juventus nel giro della top 10, del gotha del calcio europeo.
Tre anni dopo, cosa è rimasto? Missione riuscita, se si guarda alla crescita del club. Sotto il profilo del brand, del fatturato, dell’immagine di una società che ora fa così parte dell’élite da rischiare tutto col progetto Superlega. A livello sportivo, tanti gol, due scudetti, pochissimi passi avanti in Champions League. E un peso sul bilancio non da poco, con cui fare i conti anche ora che CR7 forse lascerà la Juve e forse no. Nel frattempo, fa le valigie chi l’ha fortemente voluto a Torino.
