E alla fine arriva Taremi: l’uomo giusto al momento giusto, dopo tante critiche

Doveva essere l’arma in più, e invece è stato la grande delusione della stagione dell’Inter. Fino a ieri sera. Mehdi Taremi è uno dei tanti cambi che hanno funzionato, nelle scelte di Simone Inzaghi, nel 4-3 nerazzurro al Barcellona. È entrato bene in una gara a ritmi vertiginosi, ha gestito le sponde e aiutato in fase di non possesso, ha offerto a Frattesi la palla da mandare in rete per il gol che è valso il biglietto aereo per Monaco di Baviera.
L’uomo giusto al momento giusto. L’Inter ha dovuto aspettare gli ultimi minuti di una semifinale di Champions League. Ma alla fine è arrivato l’iraniano volante. Il cui bottino resta magro, il cui futuro resta da scrivere: ha segnato troppo poco, ha palesato una timidezza che non è quella che ci si aspettava da uno protagonista in Europa con il Porto per anni. Però, dice qualcuno, i cavalli si vedono nel momento decisivo, allo scatto finale. E lì Mehdi ci è arrivato, nemmeno di corto muso se si considera l’impatto complessivo in partita, anche al di là dell’assist.
Le critiche e l’incognita. È stata l’epifania dopo mesi di difficoltà, di voti bassi e di tante critiche. A Taremi, ma pure alla dirigenza per averlo portato a Milano. A parametro zero, sembrava un affarone. Non lo è stato, ma ieri sera ha certificato la differenza col passato: l’anno scorso l’Inter è uscita anzitempo dalla Champions anche perché non aveva un’alternativa lì davanti. Ieri l’ha avuta, domani chissà: i dubbi sulla permanenza restano, come anche le difficoltà di trovare eventuali acquirenti. Ma ci sono serate che possono cambiare una storia.
