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Landucci e la vita dell'allenatore: "Il segreto è non pensare 24 ore al calcio"

ESCLUSIVA TMW - Landucci e la vita dell'allenatore: "Il segreto è non pensare 24 ore al calcio"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 24 marzo 2021, 13:53Serie A
di Lorenzo Marucci

Fa ancora riflettere l'addio di Prandelli alla Fiorentina. Per come è maturato e per lo stress accumulato dell'ex ct. Marco Landucci, vice di Max Allegri, prova ad inquadrare la vita dell'allenatore. Lui che ne ha conosciuti tanti (e importanti) da giocatore, adesso racconta la sua esperienza da tecnico al fianco di uno dei migliori al mondo. E ai taccuini di Tuttomercatoweb.com dice: "Premesso che ogni persona reagisce in modo del tutto personale, credo che ora lo stress sia aumentato anche perchè il calcio prima era più genuino. Rispetto a quando giocavo io ad esempio è cambiato tantissimo, ma anche se facciamo un confronto con quello di dieci anni fa".

I social hanno creato una profonda trasformazione...
"Sì, è cambiato il modo di gestire i calciatori che ora, soprattutto nelle grandi squadre, sono vere e proprie multinazionali. Rapportarsi però non è sempre difficile. Dipende dal gruppo, se è intelligente e se sai gestire certe situazioni. E' chiaro che con tutti non puoi andare d'accordo ma nella nostra esperienza devo dire che la gestione è sempre stata piacevole e i rapporti con tanti giocatori sono tuttora molto buoni".

Lo stress di un tecnico poi è legato anche ai risultati?
"Le situazioni di classifica possono incidere. Dal mio punto di vista devo dire che con Allegri le tensioni le vivevamo serenamente ma ripeto, ogni caso è diverso. A noi per esempio, visto che siamo fermi da due anni, ci manca il campo e l'atmosfera delle partite".

Il rischio per un allenatore è di annientarsi pensando solo al calcio?
"Il segreto è che non puoi pensare 24 ore al calcio sennò vai fuori... Il troppo stroppia, ci vuole equilibrio in tutte le cose come ha detto Allegri. Nella mia esperienza da giocatore ero uno che pensava anche troppo alla gara e questo non va bene. Ci vogliono sì concentrazione e preparazione, però a volte così facendo perdi anche energie".

Leggendo la lettera di Prandelli che riflessioni ha fatto?
"Da quel che ho capito era in un momento in cui non si sentiva di poter dare il cento per cento e quindi per il bene di tutti ha preso questa decisione. Ha anche detto che in questo calcio non si riconosce più. Come dicevo, il calcio è cambiato in peggio rispetto al passato e poi ora si fanno anche i conti col covid, e la mancanza dei tifosi, che per la Fiorentina contano tanto".

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