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McGuinness (Columbus): "Vincere la MLS indimenticabile. Qui il limite è il cielo"

ESCLUSIVA TMW - McGuinness (Columbus): "Vincere la MLS indimenticabile. Qui il limite è il cielo"
sabato 27 marzo 2021, 16:30Serie A
di Marco Conterio

Columbus ha scritto la storia. Perché ha vinto la MLS nell'anno più duro, difficile e complicato. Perché la franchigia dell'Ohio è riuscita a salire sul trono del massimo campionato del Nord America anche in modo inatteso ma travolgente. 3-0 a Seattle nella finale e secondo titolo della sua storia. Tuttomercatoweb.com ne ha parlato in esclusiva con Neil McGuinness, chief scout dei Columbus Crew ed ex scout dei Celtic Glasgow. Scozzese, ha lavorato a lungo anche in Qatar dove ha contribuito alla creazione e all'esplosione dell'Aspire Academy.

Come è finito in MLS, McGuinness?
"Sono entrato ufficialmente in carica nel 2019 ma ero in contatto già con il tecnico precedente da più tempo e ho supportato lui e il club con il recruitment dei giocatori fuori dagli Stati Uniti. In quanto alla scelta di venire in MLS, sono sincero: è sempre stata nei miei piani della mia carriera e dopo aver studiato la lega in modo dettagliato, dopo aver parlato con persone fidate, ho deciso di iniziare. Ho dato fiducia al progetto, alla Lega, spendendo tempo nello studio della storia e della metodologia della Lega. E' una scelta di cui sono felice, sin dall'inizio".

Che differenze ci sono tra la MLS vista dall'esterno e vista da dentro?
"In termini di struttura dei club e della Lega, certamente, sul budget e sul bilanciamento delle franchigie. Però la differenza sostanziale che abbiamo qui sono le due Conferences, ognuna con il suo calendario e con la ricerca di un posto ai Playoff. Qualificarti ai playoff ti permette di giocare in un formato 'knockout' dove alla fine i club campioni di ogni Federazione si sfidano per quello che è il trofeo finale: la MLS Cup. Beh, puoi vincere la tua conference, che sia Est o Ovest, ma non vincere la finale. In questo modo la competizione è sempre alta, perché all'entertainment si aggiunge anche il fatto che lotti sempre er qualcosa. Le Leghe in Europa non hanno questo formato e il vincitore può arrivare anche in anticipo da diverse giornate".

Com'è essere un chief scout di un club così importante e quali differenze ci sono tra esserlo in MLS e ai Celtic Glasgow?
"In termini di recruitment non ci sono differenze se non in quanto a capacità di spesa, a budget e dipende da dove lavori. In modo più approfondito, però, per usare una prospettiva più chiara, puoi focalizzarti su leghe specifiche o cercare rinforzi all'interno della tua nazione più spesso ma questo anche qui dipende da budget e necessità. Pupi avere migliori risorse interne da utilizzare da un punto di vista dello scouting ma dipende anche questo dal club. E anche il raggio d'azione differisce, a seconda della realtà dove lavori. Da una parte puoi lavorare magari in un club dove punti ragazzi che non sono emersi nelle grandi società, che cercano di ricostruirsi una carriera. C'è tanto talento che il calcio offre e dove poter pescare e questa può essere una strada, anche qui come in Europa. Dall'altra parte, puoi lavorare in un 'juggernaut', una società gigantesca che prova a prendere i migliori 20 giovani per continente e poi prestarli prima di dargli una chance. Come sempre, tutto dipende dal budget".

E ai Crews?
"Senza entrar troppo negli specifici, c'è una ricerca globale con un 'core' di scouts che hanno base nelle varie nazioni e regioni. Copriamo un campo ampio di territori. Abbiamo un network di contatti ampio, costruito negli anni, che ci permette di essere in tante leghe, di essere attenti alle opportunità. Il calcio è una piccola industria, se hai le persone giuste al posto giusto, un gruppo solido di contatti che può darti informazioni accurate sui giocatori e su ciò che li riguarda, puoi restare aggiornato su tutto ciò che riguarda il recruiting".

Quanto è stato importante per voi vincere la MLS? E quanto, questo, ha influenza e sta influenzando anche l'appeal del club sul mercato?
"Vincere la MLS Cup, anche se può suonare come un cliche, è stato qualcosa che i tifosi di Columbus hanno davvero meritato. La storia dei recenti accadimenti della società di quel che è accaduto a Columbus, è ben noto. E per questo ancor più meritato. C'è una nuova proprietà che ha investito forte nel progetto, supportando la città e la squadra, costruendo il futuro del club. Per loro è stato come andare sulla luna dopo un successo del genere, meritato in ogni singola goccia di sudore versata. Per tutti, nel club e per i fans, è stata un'esperienza meravigliosa, speciale. E... Sì, credo che questo abbia messo Columbus sulla mappa del calcio internazionale come mai prima. Tanti hanno guardato la MLS per la prima volta e, se prima non erano familiari col club, adesso lo sono. Dal punto di vista del calcio, tocco con mano quella che è la crescita e l'attenzione tra gli addetti ai lavori. L'interesse per i giocatori, per come hanno giocato, per una MLS vista da milioni nel mondo. Il successo porta sempre positività ed è importante per noi che ci sia più familiarità con Columbus nel mondo".

L'obiettivo della MLS è essere tra le top nel 2026, per il Mondiale del Nord America. Ce la farà?
"Il calcio in America sta crescendo a una velocità pazzesca e questo lo si vede già dal numero di calciatori statunitensi che giocano nei grandi club europei. Questo aiuta a diffondere il nome del paese e del movimento: Barcellona, Juventus, Chelsea, Manchester City, hanno tutti giocatori statunitensi in squadra e lo dico solo per citarne alcune. La Lega sta crescendo tanto, con nomi e ragazzi che faranno parlare. Stadi e facilities sono tra le migliori al mondo, la copertura televisiva è di alto livello. Lo standard dei giocatori migliora anno dopo anno e con gli acquisti dall'estero, credo che solo il cielo sia il limite se le cose continueranno così. Qui tutto è strutturato, ad alto livello, in ogni settore. Il futuro è davvero luminoso per il soccer".

© Riproduzione riservata
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