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Soulé alla Juve gratis, l'ex dirigente del Velez: "Penalizzati da una norma FIFA"

ESCLUSIVA TMW - Soulé alla Juve gratis, l'ex dirigente del Velez: "Penalizzati da una norma FIFA"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 4 novembre 2021, 14:00Serie A
di Giacomo Iacobellis

"Matias Soulé se n'è andato alla Juventus gratis e per noi del Velez è stato un colpo durissimo". Sebastián Pait prova ancora grande amarezza, a quasi due anni di distanza, quando parla dell'addio del fantasista mancino al Fortín. Direttore della Cantera del Velez Sarsfield fino a pochi mesi fa, il dirigente argentino ha scoperto numerosi talenti, "ma pochi con la stoffa di Matias". Ecco perché il tanto discusso trasferimento a titolo gratuito di Soulé a Torino non può che lasciare una ferita aperta dentro di lui e dentro la società biancazzurra più in generale, come raccontato nell'intervista esclusiva concessa a TuttoMercatoWeb.com all'indomani della sua convocazione in Nazionale maggiore.

Direttore Pait, partiamo dall'attualità: l'ha sorpresa la chiamata del ct Scaloni?
"Sinceramente no, Soulé ha già giocato nelle varie rappresentative giovanili dell'Argentina e tutti i commissari tecnici dell'AFA, Scaloni in primis, lo hanno sempre seguito con massima attenzione. La convocazione di Soulé e di tanti altri giovani non mi sorprende, perché è chiara l'intenzione di iniziare a costruire fin da subito l'Albiceleste del futuro. E Matias ne farà certamente parte".

Ma per Soulé ancora non è arrivato neanche l'esordio in prima squadra...
"Arriverà presto, potete starne certi. Matias ha tutto per trionfare nella Juventus e, soprattutto, ha la personalità per bruciare le tappe e diventare immediatamente protagonista nel calcio italiano. Immagino già la coppia con Paulo Dybala... Ovviamente il suo percorso di crescita sarà ancora lungo, ma sono convinto che Soulé possa imporsi in Serie A e diventare progressivamente uno delle icone del calcio argentino. Sempre che gli venga data la possibilità di giocare con continuità, alla Juve o in un altro club".

Cosa la colpisce di più fra le sue qualità?
"Soulé ha un tocco di palla davvero speciale, è un calciatore forte tecnicamente che conduce il pallone sempre molto vicino a sé per poi saltare l'avversario con un dribbling secco. Ho visto tanti campioncini al Velez, ma pochi con la sua stoffa. È veloce e imprevedibile, qui in Argentina lo paragonano spesso al Fideo Di Maria".

Non solo le principali virtù, anche il "punto debole" sembra lo stesso.
"Il fisico. Ci stavamo già lavorando qua al Velez, ma Matias ha solo 18 anni ed è solo una questione biologica. Deve continuare a crescere dal punto di vista fisico, soprattutto perché adesso gioca in Europa, però già ora ha fatto degli importanti miglioramenti. Soulé era uno dei talenti più puri del Velez e oggi è anche uno dei più interessanti prospetti del fútbol argentino. Per me, ve lo ripeto, farà tanta strada e arriverà al top".

Veniamo alla domanda spinosa: ci spiega il suo trasferimento gratuito dal Velez alla Juve?
"Purtroppo i club argentini sono penalizzati dalla normativa della 'Patria Potestad': questa clausola permette infatti a un calciatore minorenne di firmare gratuitamente con un altro club, se i suoi genitori devono trasferirsi per ragioni extra-calcistiche in un altro Paese. Con Soulé è andata proprio così... La famiglia si è trasferita a Torino e la Juventus l'ha preso praticamente gratis, pur restando nella legalità. Non è la prima volta che succede, la FIFA e le sue regole stanno danneggiando le società del nostro Paese".

Che sensazioni ha provato quando, dopo aver lanciato, cresciuto e formato Matias Soulé, l'ha visto andare a Torino con queste modalità?
"È stato un colpo durissimo, per me e per tutto il Velez. Da qualche mese non lavoro più per il Fortín, sono tornato dalla mia famiglia e voglio aspettare che finisca questa pandemia per poi trovarmi un nuovo club, ma a distanza di quasi due anni mi resta ancora grande amarezza per l'addio di Soulé. Avevamo scommesso molto su di lui. Matias non è di Buenos Aires, bensì dell'interno (Mar del Plata, ndr), e lo abbiamo accolto nella nostra pensión. L'abbiamo lanciato, cresciuto e formato, nutrivamo in lui grande fiducia e aspettative in chiave prima squadra. Un lavoro durato anni che, a causa della 'Patria Potestad', non abbiamo visto riconosciuto con un enorme danno economico per il club, oltre che morale per chi - come me - aveva creduto ciecamente in lui. Auguro il meglio a Soulé, sono sicuro che arriverà lontano e faccio il tifo per lui, però al contempo porterò sempre tanta amarezza dentro di me per come se n'è andato dal Velez".

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