Derby Scudetto -1 - Romelu Lukaku, tanto oltre i numeri. E aveva ragione a definirsi da top5

“Sono tra i migliori cinque attaccanti al mondo”. Parole che Romelu Lukaku pronunciò agli inizi di dicembre e che, fra detrattori e fan, fecero discutere parecchio in quel periodo. A prescindere dagli schieramenti, come spesso capita, sono i numeri a dare linee guida più precise. E in tal senso, Big Rom li ha decisamente dalla sua parte. Il belga infatti è attualmente in vetta alla classifica marcatori di Serie A insieme a CR7 con 16 gol (dopo i 23 dello scorso anno, 34 totali in stagione), cifra che tiene decisamente botta con gli altri attaccanti centrali, o comunque di riferimento, delle big europee: Luis Suarez è a 16 con Messi fermo a 15 e Benzema a 12, in Liga. In Inghilterra, dove in vetta c’è Salah, Kane è a 13. Mbappé ha le stesse 16 esultanze, Icardi solo 5. Dove i numeri salgono è in Bundesliga: Lewandowski vuole riprendersi la Scarpa d’Oro ed è a 25, a 18 l’ex Milan André Silva mentre Haaland ne ha uno in meno, 15. Insomma, ottimi quelli di Lukaku. Numeri da top5.
L’importanza oltre i numeri - Quel che le statistiche non raccontano, però, è il lavoro che Lukaku fa sul campo e il peso specifico che ricopre nell’economia di gioco nerazzurra. Il belga è punto di riferimento oltre che bomber, con la squadra che si appoggia a lui indipendentemente dalle fasi della partita e dal tipo di gioco proposto. Palla bassa o palla alta, testa o piatto, di fisico e o di velocità, l’arsenale a disposizione dell’ex United è talmente ampio che gli consente di vestire più maschere. Il carattere e la personalità, poi, sono caratteristiche che non sono quantificabili. Ma che certamente esaltano ancora di più l’impatto sull’Inter di Big Rom.
