Il Sassuolo torna in Serie A, parola al tridente di giovani attaccanti Volpato, Pierini e Moro

Spazio anche alle parole di tre giovani attaccanti del Sassuolo neopromosso in Serie A nello speciale realizzato da DAZN e - riprese da SassuoloNews.net.
Luca Moro: "Sapevamo che la struttura era stata creata e penso che è stato pù facile lavorare sia per noi che per lo staff, inizi a farti delle idee che diventano idee comuni e non più del singolo. Berardi è un simbolo della città, è un simbolo del calciatore che si impegna, non è facile per lui ambientarsi in un campionato dove è di un altro livello ma si è messo subito a disposizione della squadra con consigli e aiuti. Io vivo a Sassuolo e quindi per me significa girare per strada a Sassuolo quando abbiamo il giorno libero, significa incontrare i tifosi per strada, mi capita spesso di sentirli parlare al bar del Sassuolo e mi ci ritrovo. Al Braglia contro il Modena penso sia stata la partita più presente sia nostra che da parte dei tifosi sassolesi, abbiamo visto la coreografia prima di iniziare la partita e questo ci ha caricato molto, ci ha fatto capire che loro c'erano e che quella partita fosse davvero fondamentale".
Cristian Volpato: "Il primo allenamento vero dopo la retrocessione pensavo che dovevamo alzare il livello, dimenticarci dell'anno scorso e andare avanti. La mentalità di Berardi è indescrivibile, è un giocatore che ha vinto l'Europeo, ha fatto così tanti gol in Serie A. Nello spogliatoio non devi pensare solo a te ma al gruppo. Nel nostro c'era un mix bellissimo. A me piace scherzare, ridere, ma penso che tutti vanno d'accordo. Nella musica ci sono tre persone penso io, Tarik o Paz, ma il migliore o io o Tarik. In panchina dopo il gol di Moro con il Pisa al ritorno ci siamo alzati tutti, eravamo quasi tutti contentissimi sia per lui che per noi, per la squadra. L'anno scorso è stata tosta, devo ringraziare tutti i tifosi perché ci sono stati vicino e ci hanno creduto. La festa dopo Modena è stata perfetta, è impazzito pure il mister, questo fa vedere il gruppo che siamo".
Nicholas Pierini: "Palmieri (direttore sportivo del Sassuolo, ndr) ha detto che dovevo venire qui e che avremmo dovuto vincere il campionato. Io gli ho detto che sarei venuto volentieri e così è stato. Appena arrivato avevo aspettative abbastanza alte, poi c'è stata la prima partita con la Cremonese e abbiamo perso 4-1 e ho detto 'aspetta un attimo che forse c'è da sistemare qualcosina. I tifosi? Siamo in un paese non tanto numeroso come piazza e allo stesso tempo ti dà serenità mentale, non hai questo pressing continuo di tifosi arrabbiati, accaniti come in altre piazze, e questo può essere un vantaggio'".
