Inter, il paradosso di due mondi paralleli che non dovranno mai incontrarsi

Ci sono due universi nerazzurri paralleli. Uno è quello che parla di cessione imminente del club, di ricerca quotidiana di acquirenti, di liste infinite di nomi sempre nuovi, di rubinetti chiusi e progetti abbandonati. Un altro è quello che racconta di un primato sì temporaneo, ma meritato e quanto mai reale. Racconta di un tecnico che sta lottando contro il mondo, di una squadra i cui elementi si cercano, si proteggono, si aiutano, si battono con un obiettivo da centrare a ogni costo. E' cruciale tenerli distanti questi universi che sì ospitano pianeti gemelli, nondimeno lontani e destinati a non incontrarsi mai. Guai a farli incontrare e perciò benedetta è la presenza di Antonio Conte.
Il comandante di cui questo esercito ha estremo bisogno, il capitano ideale per condurre questo veliero verso luoghi inesplorati. Si può scegliere da che parte stare, da quale di questi due universi farsi dolcemente trascinare. Non c'è dubbio che uno dei due sia più virtuoso, più luminoso e più felice. Ecco perché "la discussione va riportata all'interno del rettangolo di gioco, accettando critiche ma con rispetto verso l'Inter e la sua managerialità". Perché tra l'incertezza del futuro e l'immediatezza del risultato si può scegliere, certo. Di sicuro c'è che sarebbero davvero in pochi a rimanere inchiodati, anche per un istante, nel dubbio.
