Inter-Liverpool negli ottavi di Champions: Klopp e il suo iconico 4-3-3, sarà durissima

È andata decisamente male all'Inter di Simone Inzaghi. Perché se è vero che l'Ajax aveva vinto sei partite su sei, il Liverpool non è stato da meno, pure in un girone molto più complicato con Porto, Atletico Madrid e Milan. Così il passaggio del turno può essere visto come una pazza idea e non come un obiettivo troppo concreto, ma per come sta giocando attualmente l'Inter non è impensabile credere in una doppia serata straordinaria. Undici vittorie, cinque pareggi, una sola sconfitta in Premier League, avrebbe virtualmente tre punti e una gara in meno rispetto ai nerazzurri in Serie A.
La formazione
Oramai plasmata sul 4-3-3 iconico di Jurgen Klopp, rispetto agli anni scorsi ha, se possibile, ancora più alternative. Il rientro di van Dijk è stato decisivo per puntellare una difesa che qualche volta traballava, ma poi ci sarà l'ingresso fra gli undici di Konaté. Intanto Matip resiste, così come Fabinho davanti alla retroguardia e le due mezz'ali come Thiago Alcantara e Henderson. Davanti probabilmente verrà recuperato Firmino, infortunato a lungo termine nell'ultimo periodo, per giocare con i soliti mostri, cioè Salah e Mané. Possibile dodicesimo uomo, oltre al solito Milner, anche Diogo Jota. Per non dimenticarsi di Origi, sempre che il mercato di gennaio non cambi qualcosa.
Liverpool (4-3-3)
Alisson; Alexander Arnold, van Dijk, Matip, Robertson; Henderson, Fabinho, Thiago Alcantara; Salah, Firmino, Mané.
Jurgen Klopp
Allenatore che oramai ha raggiunto la fama planetaria, ha ancora la fame di vincere qualcosa, con la Champions bene in testa. La sua storia è oramai conosciutissima, dal Magonza al Borussia Dortmund, per arrivare al Liverpool, è una sorta di Robin Hood: non sceglierebbe mai i più forti, ma vuole sviluppare la squadra per potere combattere contro le big di sempre. I suoi Reds lo stanno facendo al massimo da qualche stagione a questa parte.
