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Keinan Davis: "Andare all'Udinese è stata una scelta facile. Il gol al Frosinone? Era destino"

Keinan Davis: "Andare all'Udinese è stata una scelta facile. Il gol al Frosinone? Era destino"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 18:45Serie A
di Daniel Uccellieri

Dopo una stagione segnata dagli infortuni, Keinan Davis è tornato a calcare il campo con maggiore continuità, deciso a lasciarsi alle spalle le difficoltà fisiche. L’attaccante inglese è diventato un volto familiare per i tifosi dell’Udinese grazie al gol che, nella scorsa stagione, sancì la salvezza dei friulani contro il Frosinone.

In un’intervista rilasciata al Mirror, noto tabloid britannico, Davis ha ripercorso i momenti più intensi della sua esperienza italiana:
"Stavamo attraversando un periodo difficile e io non riuscivo a dare il mio contributo. Mi sentivo come se stessi deludendo i miei compagni e me stesso. Poi ho segnato quel gol… Sembrava scritto nel destino"

Quel momento lo ha consacrato nel cuore dei tifosi bianconeri:
"Ero entrato a pochi minuti dalla fine. In molti nemmeno sapevano chi fossi, poi ho segnato un gol così importante. Quando sono tornato a casa, persone del mio palazzo mi fermavano per ringraziarmi. È stato speciale"

Cresciuto a Stevenage, Davis non avrebbe mai immaginato di arrivare in Serie A:
"Da piccolo pensavo, al massimo, di giocare in Championship o magari nella mia squadra locale. Lasciare l’Inghilterra mi spaventava, ma una persona a me molto vicina mi ha chiesto: “Vuoi restare in Championship o provare a giocare in Serie A?”. A quel punto ho capito che era una scelta semplice, soprattutto perché si trattava dell’Udinese"

La stagione attuale, però, non è stata priva di ostacoli:
"Avevo finalmente trovato ritmo e fiducia, poi è arrivato l’infortunio. Il peggio è stato riprendersi e subire la stessa ricaduta. Ho saltato tante partite, ma ormai ho imparato: quando ti fai male, non puoi far altro che andare avanti. Torni in campo e riparti da capo. L’anno scorso ho insistito, e alla fine ne è valsa la pena"

Un sogno si è comunque realizzato: giocare accanto a uno dei suoi idoli.
"Giocare con Alexis Sanchez è stato surreale. Era uno dei miei eroi all’Arsenal, un giocatore straordinario, rapido, col baricentro basso. Non ha perso nulla della qualità che lo ha reso una leggenda".

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