L'Udinese batte il Lipsia, anche con i tedeschi i friulani mostrano un'identità ben precisa

Sotto la pioggia battente di Lienz, l’Udinese trova la quarta vittoria consecutiva del suo precampionato, stavolta contro un avversario di spessore come il Red Bull Lipsia. Sottil decide di confermare l’undici visto con il Pafos eccezion fatta per Zemura, che rileva Kamara. I tedeschi scelgono di partire con una formazione di diversi giovani, inserendo comunque Sesko e Xavi Simons. In particolare quest’ultimo è il più pericoloso in avvio, creando non pochi grattacapi a Nehuen Perez.
Con il passare dei minuti cresce di ritmo l’Udinese. Beto in particolare crea problemi grazie agli uno due con Zemura. Proprio da loro nasce la prima palla gol, con l’esterno che insacca, ma viene tutto annullato per fuorigioco. Pimpante anche Thauvin, che impegna severamente il portiere avversario. Sesko viene ben limitato da Masina e Bijol, con Silvestri quasi inoperoso. Si fa notare anche e soprattutto Ebosele, che fa la fascia a più riprese, facendo soffrire parecchio il Lipsia nel suo settore. Ecco quindi che è l’ex di turno Samardzic a concretizzare il buon primo tempo friulano, fatto di giro palla sicuro, verticalizzazioni e difesa compatta. Il serbo semina il panico con le sue serpentine, poi calcia, ingannando l’estremo difensore tedesco.
Nella ripresa Rose inserisce diversi titolari, tra i quali Gvardiol. Salgono così di tono i tori rossi, con l’Udinese che però perde il filo del discorso con la girandola di cambi. Openda riesce a trovare la botta del pareggio. I tedeschi non mollano, vanno a caccia del raddoppio, ma i friulani riprendono la quadra, reggono e tornano a mostrare di nuovo un buon giro palla. Si segnalano Domingos Quina e Zarraga per personalità e iniziativa, proprio da loro due nasce la rete del pari. Palla recuperata dopo un errore in uscita avversario, lo spagnolo trova il varco per Vivaldo Semedo che è freddo e insacca il gol vittoria. Infine, ancora un po’ in difficoltà Lucca, parso fuori dagli schemi. Un successo di prestigio, che valorizza il lavoro svolto, in attesa dell’ultimo impegno austriaco contro i tedeschi dell’Union Berlino.
