Lucescu ricorda gli anni all'Inter: "Mi dimisi per lo spogliatoio. Moratti continuò a pagarmi"

In occasione del suo 80esimo compleanno - domani, martedì 29 luglio - il tecnico di lungo corso e attuale ct della Romania, Mircea Lucescu ha parlato a Tuttosport e ha ripercorso la propria carriera. " Brescia resta la parentesi più bella" ammette il tecnico parlando sei suoi inizi in Italia. "Con Anconetani a Pisa era andata male. Non riuscivamo a lavorare insieme. Corioni invece mi diede carta bianca. Giocavamo un calcio avveniristico, costruivamo dal basso quando nessuno sapeva cosa volesse dire. Adesso lo fanno tutti. Andammo subito in A, ma poi quel Brescia fu maltrattato dagli arbitri e a Corioni non fecero lo stadio come promesso. La Juventus ha costruito il suo su un'idea che aveva avuto il mio presidente. A Brescia feci esordire in serie A Pirlo quando non aveva ancora compiuto 16 anni. Gli dissi che doveva mettersi in testa di puntare alla Nazionale".
Lei preferì il Brescia, in Serie B, al Porto in Coppa Campioni...
"Feci un po’ di confusione con le firme, ma avevo dato per primo la mia parola a Corioni. Pinto da Costa, lo storico presidente dei portoghesi, non me l'ha mai perdonata. Ogni volta che ci siamo incontrati da avversari negli anni mi ha sempre rinfacciato quella cosa".
All'Inter cos'è che non andò?
"Sono arrivato al momento sbagliato, ma è stata colpa mia che ho accettato: mi avevano preso solo come traghettatore e girava già la notizia che a fine campionato sarebbe arrivato Lippi. Questo mi ha creato problemi coi calciatori che avevano il contratto in scadenza: mi dicevano che dovevano giocare per rinnovarlo, mentre io tanto non sarei rimasto. Arrivai a dicembre e nelle prime cinque partite avevamo segnato una marea di gol, giocavamo un calcio eccezionale, ma prendevamo dei gol stupidi. Dopo la sconfitta con la Sampdoria decisi di dare le dimissioni per far capire ai giocatori che dovevano prendersi la responsabilità di quegli insuccessi, Moratti fu eccezionale e continuò lo stesso a pagarmi lo stipendio".
