Mandragora dalla Juve al Torino: storia dei trasferimenti sotto l'ombra della Mole

E' lunga la storia dei trasferimenti dalla Juventus al Torino o viceversa, ovvero sotto il segno della Mole. E l'ultimo capitolo è stato scritto da Rolando Mandragora, fresco nuovo arrivo tra i granata dall'Udinese ma via Juve, proprietaria del cartellino.
Il primo della storia ha visto il passaggio di Guglielmo Gabetto detto il "Barone", passato alla storia perché perno degli "Invicibili", arrivò in granata nel 1941 dopo 7 anni passati alla Vecchia Signora. Insieme a lui, arrivarono al Toro anche Borel, rimasto solo una stagione in granata, e Bodoira che invece rimase 5 stagioni vincendo due scudetti e disputando circa 50 presenze. Nel '67 la Juve acquistò Gigi Simoni dal Torino mentre anni dopo fu Pasquale Bruno a fare il percorso inverso per entrare nel cuore dei tifosi del Toro. Nella stagione '84-'85 Aldo Serena giocò al Torino in prestito dall'Inter salvo poi sposare la Juve l'anno successivo.
Negli anni '90 Pessotto passò dal Torino alla Juve per restarci praticamente a vita. Stesso percorso fatto da Luca Fusi che nel '94 passo ai bianconeri per poi vincere uno scudetto e una Coppa Italia. Negli anni 2000 invece, un nome passato da Toro alla Juve a causa del fallimento del club granata, è quello di Federico Balzaretti. Abbiati visse una stagione in prestito al Torino e l'anno dopo in prestito alla Juve, entrambi via Milan. Poi c'è stato Angelo Ogbonna che dopo 11 anni di Torino è passato alla Juventus nel 2013 dove è rimasto per due anni prima di andare al West Ham. Anche Fabio Quagliarella, dopo il fallimento ha girato l'Italia prima di arrivare alla Juventus e successivamente tornare al Toro su espressa richiesta di Ventura nel gennaio del 2016.
Ora toccherà a Mandragora onorare la storia dei trasferimenti dal sapore di derby, con una nuova avventura dopo quella a Udine con la voglia di dimostrare quel valore intravisto prima dell'infortunio e ora pronto a riesplodere.
