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Napoli, Koulibaly: "Se le vinceremo tutte sarà scudetto al 90%. Sarà una battaglia"

Napoli, Koulibaly: "Se le vinceremo tutte sarà scudetto al 90%. Sarà una battaglia"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 1 aprile 2022, 15:32Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly, reduce dagli impegni con la Nazionale del Senegal, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Kiss Kiss Napoli nella quale ha parlato di tanti argomenti. Queste le sue parole: "Io sto benissimo, sono tornato ieri a Napoli con gran piacere, pronto a lavorare per la partita di domenica".

Può essere l'anno giusto per lo scudetto?
"Spero. È vero che il 2022 è cominciato benissimo, anche per il Napoli, non solo per la Nazionale. Ho vinto la Coppa d'Africa, ci siamo qualificati per il Mondiale e il Napoli è in corsa per lo scudetto. Sarà una battaglia dura fino alla fine, ma io sono pronto a lottare per regalare un sogno alla mia città, che è Napoli".

Cosa conterà in queste ultime otto gare?
"Sappiamo che sono tante, ma anche poche, per cui dovremo affrontarle come 8 finali. Più si va avanti e più le partite si fanno difficili, ma noi restiamo concentrati per lottare. Sarà dura, ma abbiamo un sogno: regalare una grande cosa a questa città e a tutti i napoletani del mondo. Tutto il gruppo darà il massimo in campo e spero che anche i tifosi ci resteranno vicini perché abbiamo bisogno di loro. Non dovremo guardare agli altri, ma solo a noi. Dovremo vincere tutte le partite, come fatto ad inizio stagione. Al 90% se vinciamo tutte le 8 gare che mancano vinceremo lo scudetto e quindi dobbiamo concentrarci su questo".

Che partita deve fare il Napoli a Bergamo?
"Deve fare la partita giusta. Sarà difficile, con l'Atalanta abbiamo sempre sofferto. Si tratta di una grande squadra, non c'è più bisogno di presentazioni. Ma anche noi abbiamo i nostri obiettivi e il fatto che ci manchino diversi giocatori non deve essere una scusa. Napoli è una squadra, Napoli è un gruppo, non solo 2-3 calciatori. Mancano Osimhen, Rrahmani e Di Lorenzo che sono importanti per noi, ma loro resteranno negli spogliatoi fino alla fine e ci daranno la forza. È un terreno molto ostile, sarà difficile vincere a Bergamo. Ma sappiamo di potercela fare".

Sarebbe un bel riconoscimento la cittadinanza onoraria?
"Sarebbe una bellissima cosa. Sappiamo che ci tengo tanto alla città, ai tifosi, alla gente. Mi farebbe molto piacere perché tutti mi chiamano 'il napoletano' anche in Nazionale e questo mi fa molto piacere. Tutti sanno che sono molto attaccato a questa città e a questa gente".

Giocherà sul centrodestra vista l'assenza di Rrahmani?
"Dovunque mi metta il mister io voglio giocare per questa maglia. A sinistra o a destra non è un problema, anche in Nazionale gioco a destra. Ritrovare il clean sheet sarebbe importante, mi dà fastidio il fatto che non ne otteniamo uno da un po'. Il nostro obiettivo è non subire gol, poi ci penseranno davanti. A me non cambia molto giocare centrodestra o centrosinistra".

In attacco ci sarà Mertens.
"Nessuno ha dubbi su di lui: un gran giocatore, un grande uomo e un gran napoletano. Sta giocando un po' meno, ma quello che fa quando va in campo è sotto gli occhi di tutti. Ha fatto benissimo e tanti gol. È il nostro attaccante, il nostro 'Ciro' e io penso che farà gol. Lui sa cosa deve fare, ha sempre bellissime esultanze e quando farà gol mi aspetto qualcosa di bello".

Cosa pensa dell'eliminazione dell'Italia dal Mondiale?
"Mi dispiace tanto perché i campioni d'Europa non saranno al Mondiale. Conosco la qualità dei giocatori italiani, se sono in Italia e gioco in Serie A c'è un motivo, ho imparato tanto. Mi dispiace molto che non andranno in Qatar. È molto difficile con questa formula della gara secca. Avete visto, noi abbiamo perso la prima partita in Egitto e poi abbiamo ribaltato al ritorno in Senegal. Io andando al Mondiale porterò con me un piccolo pezzo di Napoli, speriamo che i napoletani facciano il tifo per il Senegal".

Che rapporto ha con Spalletti?
"Non ho mai avuto problemi con gli allenatori e tra noi c'è un bellissimo rapporto. Io do sempre tutto, non faccio le cose a metà. Appena è arrivato il mister, io mi sono messo a disposizione. Sono sempre stato rispettoso con gli allenatori. È andata benissimo con lui, ho imparato tante cose. Ancora oggi sto andando bene. Io provo a dire la mia quando mi chiede qualcosa, mentre quando ci dà informazioni io do tutto per rispettare la consegna. Lui sa di poter contare su di me e viceversa. Dopo la partita in Nazionale mi ha mandato un messaggio, questo è segno del fatto che mi vuole bene e anch'io gli voglio bene. La prima cosa che mi ha detto quando sono tornato dalla Nazionale è che mi stava aspettando e non dovevo deluderlo. Io farò il massimo per non deluderlo".

Cosa l'ha colpita di Spalletti?
"Il calciatore passa, l'uomo resta. E per me l'uomo resta sempre al primo posto. Io e Ghoulam, che siamo sempre insieme, lo diciamo spesso. Questo è quello che conta e proviamo a portarlo al gruppo. Una delle cose che mi ha insegnato e che mi ha sorpreso è aiutarsi un po' col guardalinee. A volte abbiamo il gioco dietro di noi e guardando il guardalinee possiamo orientarci. Ce lo dice fin dal ritiro di Dimaro. Oggi lo uso e mi aiuta tantissimo".

Spalletti vi ha cambiato anche dal punto di vista psicologico?
"Non dobbiamo dimenticare il lavoro fatto prima con Gattuso che ha posto buone basi. Il lavoro di Gattuso è stato positivo per noi. Poi appena è arrivato Spalletti ci ha detto che il lavoro del suo predecessore era stato buonissimo e lui avrebbe provato a dare di più. Poi siamo cresciuti e sappiamo di non dover commettere gli stessi errori del passato, com'è accaduto col Milan. Ci è dispiaciuto perdere in casa con i rossoneri, ma ci abbiamo creduto. A livello mentale ci ha aiutato tantissimo. Ma anche gli allenatori che ci sono stati prima. Ciò che ci dà Spalletti ci serve molto, sappiamo di poter fare qualcosa di grande. Ringrazio il mister per quello che ci sta dando, a questo gruppo serviva un po' di carica e un po' di autostima e lui ce le ha date".

Lei è testimonial della lotta al razzismo.
"È una lotta importante, ancora oggi ci sono episodi di razzismo. Dobbiamo continuare a cacciarlo fuori. Siamo una sola persona, una sola lingua e solo se restiamo tutti insieme riusciremo a combatterlo. Continuiamo a fare delle iniziative contro chi usa queste forme di razzismo. Dobbiamo andare ancora avanti per un calcio migliore".

Bello il gesto di invitare la comunità senegalese di Napoli allo stadio.
"Non mi piace che si parli di queste cose. Ho voluto invitarli perché li vedo ogni giorno e vedo che guardano le partite, così ho deciso di invitarli tutti allo stadio. Per alcuni era la prima volta al Maradona, è stato bellissimo. Ripeterò quest'operazione quando ci sarà meno gente allo stadio, appena potrò. Ci hanno portato anche fortuna contro l'Udinese".

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