Pisa in A, Simone in finale di Champions: la settimana perfetta (nerazzurra) degli Inzaghi

Papà Giancarlo sarà contento. Nel giro di tre giorni, la famiglia Inzaghi festeggia due volte. A ciascuno il suo traguardo: ieri sera Simone ha centrato la qualificazione alla seconda finale di Champions League della sua carriera alla guida dell’Inter, domenica Filippo ha portato il Pisa in Serie A dopo 34 anni di assenza. Due traguardi storici, entrambi a loro modo.
La settimana perfetta degli Inzaghi. È completa, a tinte nerazzurre in entrambi i casi. È la festa di una famiglia, che ha sempre fatto dell’unità e del sostegno reciproco la propria chiave di volta. Ci sono fratelli, nel calcio come nella vita di tutti i giorni, che non si amano. Non è il caso di Pippo e Simone, che hanno visto ribaltarsi i propri ruoli senza alcuna invidia reciproca: il primo era un modello per l’altro da giocatore, il secondo ha sovvertito le carte quando è andato in panchina.
“A Pippo ho fatto i complimenti cinque minuti dopo la fine della gara, in privato e ora li faccio in pubblico a lui, al suo staff, ai giocatori - ha detto l’altro giorno Simone in conferenza stampa -. Hanno fatto qualcosa di straordinario, con una cavalcata straordinaria: non partivano tra le favorite, ma già nell'amichevole estiva avevo visto grandissima alchimia. Non arrivano per caso queste promozioni". A tifare per lui c’era inevitabilmente Superpippo: “Ha un compito molto più difficile del mio, ma una semifinale di Champions è sempre gratificante. A proposito: ho visto Lamine Yamal, mi ha lasciato senza parole, è come Messi. Il Barcellona? Mi ricorda una semifinale con il Milan saltata contro di loro per una tonsillite, mi era dispiaciuto tanto. Adesso ci deve pensare Simone a batterli”. Missione compiuta.
