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Può essere l'Atalanta di Sulemana? Kamaldeen ha cambiato la sfida con il Bruges

Può essere l'Atalanta di Sulemana? Kamaldeen ha cambiato la sfida con il BrugesTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 13:55Serie A
di Andrea Losapio

"Con quel cognome un po' così che abbiamo noi". Bruno Lauzi di sicuro non si riferiva al cognome ma alla faccia, così come Genova non è Bergamo. Perché era forse normale storcere il naso quando è arrivato Kamaldeen Sulemana, esterno offensivo pagato 17 milioni - più 4 di bonus - dal Southampton appena retrocesso. Se è vero che Ivan Juric lo ha allenato e ha saggiato con la propria mano quella che era la bontà del giocatore, dall'altra parte il biglietto da visita non era particolarmente invitante. A partire dal cognome, visto che Gasperini lo ha tenuto in panchina praticamente tutta la stagione e il croato l'ha bocciato preferendogli Musah dal Milan, cedendolo al Bologna.

Qualcosa sta però cambiando. Perché dopo le prime sfide da carneade (apparso troppo leggero per il campionato italiano, pur arrivando dalla Premier) ora la situazione sta volgendo dalla sua parte. Ieri, contro il Bruges, l'Atalanta ha rischiato di affondare. Non si può discutere il valore di Lookman, ma è giusto anche capire quale è quello attuale di Sulemana: quando è entrato è riuscito a ribaltare la sfida, con un impatto davvero devastante. Meglio anche del nigeriano.

Una rondine non fa Primavera e bisogna stare attenti ai falsi positivi. Però anche con la Juventus ha creato una giocata straordinaria per l'uno a zero, ubriacando la difesa e battendo Di Gregorio. Di certo, rispetto a prima, è un'Atalanta meno Lookman-dipendente, così come non lo è più del Gasp. E Sulemana può prendersi le sue soddisfazioni.

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