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Cremonese, Payero: "Andremo a Milano a fare la nostra partita. Dezotti? Ha fatto la storia"

Cremonese, Payero: "Andremo a Milano a fare la nostra partita. Dezotti? Ha fatto la storia"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 15:45Serie A
di Simone Lorini

Martin Payero, centrocampista della Cremonese, ha parlato oggi in conferenza stampa presentandosi ai nuovi tifosi. Queste le parole raccolte da CuoreGrigioRosso.com:

Come è stato l’approccio con Cremona e con la squadra?
"Molto buono. Io e la mia famiglia ci stiamo trovando bene e siamo felici".

Cosa ti ha spinto a scegliere la Cremonese? Vieni dall’Udinese, che ha comunque un certo status in Serie A, in cui giocavi titolare?
"Venire qua per me non è stata una scelta difficile. Ho subito sentito l’interesse della società e del mister fin dal primo momento. È stata una decisione importante per me e per la mia carriera. Sono contento di essere qui. Devo dare il massimo".

Ruolo che senti più tuo?
"In tutto il centrocampo mi sento bene. Ho imparato negli anni a giocare più avanti, più indietro o da mezzala. Per caratteristiche ed esperienza posso ricoprire più ruoli in mezzo".

Qual è la forza del centrocampo della Cremonese? Come lo valuti?
"Credo che l’abbiamo dimostrata nella scorsa partita. Ognuno deve pensare al suo compito, abbiamo tante caratteristiche e qualità diverse. Cerchiamo sempre di esprimerle al meglio, sia in fase offensiva che difensiva".

Ti aspettavi di vivere, per il momento, un campionato di alta classifica?
"Io penso sempre giorno per giorno. Dico sempre che serve lavorare e pensare positivo. Ho trovato una squadra con la stessa mentalità. Dobbiamo guardare avanti non pensando solo la classifica. Penso che possiamo fare molto bene e raggiungere un traguardo importante".

L’Inter test importante, forse lo scoglio più alto finora.
"Tutti vogliamo giocare questa partita. Sappiamo chi affrontiamo, hanno giocatori di grande qualità ed esperienza. Noi andiamo a Milano a fare la nostra gara, cercando di dare il nostro meglio".

L’emozione di giocare a San Siro può far ancora tremare le gambe a qualche compagno meno esperto. Tu sei abituato, raccontaci come si vive la partita sul campo della “Bombonera”, dove hai giocato.
"È difficile da descrivere, a tutti quelli che me lo chiedono rispondo che deve essere sentito dal vivo. È una sensazione unica. La prima volta non distingui tra paura e emozione, ma quando capisci dove sei senti una grande soddisfazione".

Conoscevi già Vazquez? Come ti trovi con lui?
"Non lo conoscevo personalmente. Siamo della stessa provincia, quindi ora stiamo insieme quasi tutti i giorni. Mi ha raccontato tutto del club e mi ha reso le cose più facili".

Conosci Dezotti? Ci hai parlato?
"Non personalmente, ma conosco la sua storia e quella che ha scritto qui. So che ha perso la finale con la nazionale nel Mondiale, e che è il miglior marcatore del club in Serie A".

Hai giocato in Inghilterra, ovviamente anche in Argentina. Quali sono le differenze con il calcio italiano secondo te?
"Il campionato argentino è più simile a quello italiano, per intensità e per il livello tattico. Il calcio inglese è più verticale e più veloce".

Sei più fan di Messi o Maradona?
"Entrambi, difficile scegliere. Certo, io ho vissuto l’era di Messi, però so cosa rappresenta Diego per noi argentini e anche per l’Italia. Siamo fortunati ad avere queste due leggende".

Hai qualche passione o hobby nel tempo libero?
"Stare con la famiglia, tranquillo. Sono sempre concentrato sul lavoro quotidiano. Non posso liberare la testa del tutto".

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