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Salernitana, Nicola: "Stasera mi è piaciuto quasi tutto. Se sono qui è perché ci credo"

Salernitana, Nicola: "Stasera mi è piaciuto quasi tutto. Se sono qui è perché ci credo"
sabato 19 febbraio 2022, 23:15Serie A
di Ivan Cardia

Buona la prima per Davide Nicola, che all’esordio da allenatore della Salernitana ferma il Milan col risultato di 2-2:
“Ci sono molte cose che mi sono piaciute - dice a Sky - un po’ tutte, essendo arrivato da poco. Sapevamo di non poter essere perfetti. Stasera affrontavamo una grande squadra, non era facile prenderci la responsabilità di pressare alti. Mi è piaciuta la proposizione di gioco, le continue sovrapposizioni, applicare un paio di principi. Sappiamo che c’è molto da fare, ma il lavoro non ci preoccupa. È un piacere, di sicuro se faremo qualcosa di grande lo faremo per questo pubblico: da fuori si vedeva un entusiasmo incredibile, da dentro è travolgente”.

Ribery si è sacrificato nelle due fasi. Tutti sembrano aver dato grande disponibilità.
“Sì, ma io gliel’ho detto oggi prima della partita. A me piace sempre parlare prima, perché poi può succedere di tutto. Se non abbiamo questo atteggiamento da parte di tutti diventa difficile fare qualcosa di straordinario. Se un campione di questo livello riesce a metter in campo una prestazione del genere… Gli ho detto che a me non interessava quanto duravano, ma per che per quel tempo dovevano fare la differenza. Lui è trascinante per qualità e personalità”.

Quando ha accettato la Salernitana si è parlato di missione quasi impossibile. Avete due partite da recuperare, oggi questo pari: può fare qualcosa di straordinario?
“Il fatto stesso che sia qui dimostra che voglio crederci. Da questo punto di vista ho accettato la Salernitana perché secondo me ci sono persone affermate che hanno idee e valori. Il piacere di essere venuto a lavorare con questo presidente, l’orgoglio di poter lavorare con questo direttore che può insegnarmi molto. E poi la voglia di fare qualcosa di diverso, con una mentalità che è più consona alla mia, di non dovermi adattare”.

Che effetto le fa essere considerato l’uomo delle imprese impossibili? Perché il calcio le ha dato questo ruolo?
“Non so perché abbia questo ruolo, dovreste chiederlo al calcio. Io non credo di essere uomo da imprese impossibili”.

Qual è il primo discorso fatto alla squadra?
“Peccato, perché sarebbe stato più bello e interessante il primo allenamento. Io non è che faccia poi molti discorsi: arrivo e analizzo a fondo la squadra, cercando di portare a fondo un progetto”.

E qual è stata allora la prima idea?
“Io credo che la classifica sia chiara, che questa squadra possa avere un solo modo per sentirsi viva e capace. Cioè giocare in maniera aggressiva, con un modulo che a me piace e in altre circostanze non ho potuto utilizzare”.

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