Schick fa delle cose non normali. Bruciato a Roma, stella a Euro 2020

Il copyright è di Massimiliano Allegri, quando Patrick Schick era un desiderio molto concreto della Juventus. Quattro anni dopo, il livornese è di nuovo su quella panchina e l’attaccante ceco brilla ancora. Nel mezzo, è successo un po’ di tutto. Il flirt con i bianconeri si è rivelato un rapporto occasionale interrotto sul più bello, arrivato a quelle visite mediche che di solito sono l’antipasto al trasferimento. All’epoca, si parla dell’estate 2017, ne approfittò la Roma. Con i giallorossi il matrimonio fu consumato, ma non andò benissimo: gli otto gol in cinquantotto presenze rendono solo in parte la delusione che Schick ha rappresentato per i giallorossi e viceversa.
Forse era solo troppo presto. A 21 anni, catapultato in una realtà vorace come quella capitolina, Schick non fece bene in una squadra che nella sua prima stagione giallorossa raggiunse la semifinale di Champions. Più complicato per tutti, va detto, il secondo anno tra Di Francesco e Ranieri. Tra le aspettative altissime, qualche infortunio e parecchie incomprensioni tattiche, un trasferimento molto precoce non ha dato i suoi frutti. Storia di tanti gioielli o potenziali tali, bruciati dal fatto di non aver tenuto il passo che gli altri si aspettavano da loro. Da lì in poi, Schick ha però ricominciato a pedalare: nelle ultime due stagioni in Germania, prima a Lipsia e poi a Leverkusen, ha raggiunto la doppia cifra. A Euro 2020 si è presentato con un gol che resterà il più bello della competizione, ne ha segnati altri tre che gli consentono di sognare il titolo di capocannoniere, è stato determinante anche ieri nel successo dell’Olanda. È tornato astro nascente, e in fin dei conti ha “solo” 25 anni. Sarà uno dei protagonisti del mercato, tra le altre è uno dei nomi che stuzzica la fantasia del Milan. A volte bisogna soltanto aspettare che il tempo faccia il suo corso.
