Il Venezia in finale è un altro capolavoro di Paolo Zanetti. Che sa anche soffrire e combattere

Uno degli allenatori più chiacchierati e desiderati, anche dalla società di Serie A, Paolo Zanetti è l'uomo copertina della giornata di Serie B: un pareggio sudato contro il Lecce, a pesare il rigore sbagliato da Mancosu ma anche le qualità del gioco dell'allenatore. A fine gara, con umiltà, con concretezza, ha reso merito al valore del Lecce, dell'avversario, ma la sfida di oggi ha dimostrato un'altra faccia importante delle sue idee tattiche. La capacità di soffrire. Non solo la ricerca del bello a ogni costo, del gioco e dello spettacolo applicati al risultato ma anche del mettersi il vestito giusto e combattere. "Avevamo paura, non riuscivamo a pressare", ha spiegato così le difficoltà in questa gara.
Però ha saputo soffrire. Ha saputo tener duro, tra cuore, fortuna, momenti giusti. "Ma dovevamo esser più coraggiosi". Però è bastato e dopo 19 anni il Venezia di Paolo Zanetti, e non soltanto, si gioca una chance storica. Quella di tornare in Serie A.
