Lecce, avanti col progetto o cambio di rotta? In Salento ci si interroga sul futuro

“Serve un’analisi lucida anche in vista delle scelte future. Prendiamo atto che avevamo già anticipato l’obiettivo triennale che come società ci eravamo proposti e continueremo a guardare avanti come sempre”. “Lasciatemi il dolore di questa sconfitta, mi dispiace tanto. Ci sarà un confronto con la dirigenza e vedremo assieme tante cose. La società deve dare delle linee guida e io le ascolterà. Insieme abbiamo affrontato tante problematiche, eravamo a due metri dal sogno. Valuteremo da domani, dateci almeno stasera la possibilità del dolore. Dal dolore possono nascere grandi ripartenze”. Queste sono le frasi, rispettivamente, del presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani e del tecnico Eugenio Corini dopo l’eliminazione della squadra salentina di ieri sera.
Il tema del futuro tecnico sembra quindi al centro dei primi discorsi che la dirigenza dovrà affrontare una volta smaltita la delusione per una Serie A sfumata alle ultime curve con un finale di stagione in calando. Da un lato c’è un progetto triennale iniziato la scorsa estate con l’arrivo del tecnico bresciano al posto di Liverani, dall’altro c’è la giusta volontà di analizzare quanto accaduto in questa stagione per capire se la scelta di un anno fa è stata quella giusta o se invece conviene correggere la rotta. Il Lecce negli ultimi anni ha dimostrato di credere ai progetti a lunga scadenza, lo ha fatto con Liverani arrivando fino alla massima serie difendendolo anche nei momenti difficili della passata stagione e tutto fa credere che anche con Corini si deciderà di andare avanti per ritentare la scalata in Serie A nella prossima stagione quando la concorrenza sarà, se possibile, ancora più feroce viste le retrocessioni di Benevento, Crotone e Parma, la permanenza di Monza e SPAL e la promozione di squadre ambiziose come Como, Perugia e Ternana.
