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Ds Livorno: "Per la trasferte la mia carta di credito da garanzia. E ho fatto spesa ai più giovani"

Ds Livorno: "Per la trasferte la mia carta di credito da garanzia. E ho fatto spesa ai più giovani"TUTTO mercato WEB
lunedì 10 maggio 2021, 11:49Serie C
di Claudia Marrone

Una stagione disgraziata per il Livorno, che non solo ha dovuto subire uno scellerato teatrino societario fatto di dirigenti che si assecondavano su varie poltrone senza però chiarire bene posizione e portafoglio a disposizione, ma ha anche pagato il tutto con la retrocessione in Serie D dopo 28 anni di professionismo.
Di questo, dalle colonne de Il Tirreno - ed. Livorno, ne ha parlato il Ds Raffaele Rubino: "Ad agosto mi era stato dato il via libera per costruire una squadra di alto livello. Il budget era chiaro e avevo in mente le operazioni da fare. Alcuni giocatori come Bogdan, Boben, Raicevic, D’Angelo e Rizzo hanno chiesto di andare via, ma dopo la retrocessione non c’era bisogno di giocatori scontenti di rimanere a Livorno. Ero partito dai portieri con Furlan e Stancampiano, poi avrei inserito un paio di giocatori per reparto, tra cui Mazzarani che avevo contattato proprio in quel periodo. Ma una volta sollevato dall’incarico, con l’arrivo di Navarra e Cozzella sono nate delle frizioni in società tra i vari soci che hanno bloccato tutto. Lamanna? Lui c’è sempre stato almeno fino a gennaio quando mi sono stati bloccati acquisti che erano già conclusi o comunque in dirittura d’arrivo come Mastroianni del Lecco, Costantino del Modena o Borghini che ha fatto benissimo ad Albinoleffe. Poi anche Lamanna è sparito. Come tanti altri. E con Spinelli non c’era un colloquio assiduo con lui.

Il periodo a cavallo tra novembre e dicembre è stato assurdo. Ci allenavamo in 13, compresi i ragazzi della Primavera, in un campo che usavamo in orizzontale per avere le giuste dimensioni di larghezza. Arrivando in sede ogni giorno vedevo dieci dirigenti diversi. Mi fossi voluto mettere a sedere non avrei trovato una sedia libera. [...] Sono andato anche oltre le mie responsabilità: abbiamo fatto alcune trasferte in cui la mia carta di credito era la garanzia per poter partire e ho fatto la spesa ai ragazzi più giovani. [...] Io fino al 30 giugno sono sotto contratto e quindi a disposizione della società. Per la prossima stagione c’è tempo per pensarci. Adesso ho bisogno di staccare perché mi sento come uno di quei sacchi presi a pugni dai pugili per la stagione che abbiamo vissuto. Non posso pensare di rimettermi in gioco in una società senza un filo logico. In una situazione diversa lo farei volentieri, per la storia che ha questa maglia e per l’amore che hanno i tifosi nei suoi confronti".

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