Lucchese, tempi stretti per mantenere il club in Serie C. Ipotesi fusione col Ghiviborgo

Nella giornata di ieri il Tribunale di Lucca ha dichiarato fallita la Lucchese, che si era salvata sul campo ai play out battendo il Sestri Levante, a causa da una mole ingente di debiti - di tipo tributario per 1.177.750,35 euro; nei confronti del Credito Sportivo per 289.090,76 euro; e poi 263.837,93 euro per spese legali a vario titolo; altri 54.900,86 per il canone di locazione dello stadio di Porta Elisa e relativa utenza del gas e manutenzione del campo di gioco, debiti risultanti dal bilancio al 30 giugno 2024 di importo di 4.323.673, cui devono sommarsi gli ulteriori crediti azionati dagli altri ricorrenti, tra cui appunto i giocatori che sono andati in campo senza vedere lo stipendio per mesi. - facendo scattare la corsa per salvare quantomeno il ramo sportivo e permettere al club di essere al via nella prossima Serie C.
Una situazione non facile sia per l’ingente monte di debiti sia per i tempi stretti dell’operazione. Da una parte c’è la manifestazione di Affida srl, società di mediazione creditizia, che è già sponsor della squadra. Ora però va indetta una società da affiliare alla FIGC e con cui partecipare all’asta, che ancora non è stata fissata, e poi iscriversi alla prossima Serie C entro il sei giugno saldando gli stipendi e i contributi arretrati di questa stagione.
L’altra alternativa, per non ripartire dall’Eccellenza – o peggio – nell’anno in cui la Pantera compie 120 anni, sarebbe quella di fondersi con un club di Serie D e ripartire dunque dalla quarta serie del calcio italiano: il nome caldo sarebbe quello del Ghiviborgo che in questa stagione è arrivato in semifinale dei play off di Serie D. Lo riferisce tuttosport.
