3 novembre 2012, l'Inter di Stramaccioni espugna lo Stadium. È la prima squadra a vincerci
Sembrava l'inizio di una nuova era. Perché il 3 novembre di 11 anni fa, Andrea Stramaccioni batteva Antonio Conte allo Juventus Stadium. Un'impresa vera e propria, perché nel primo anno di militanza al vecchio Delle Alpi, i bianconeri non avevano mai perso. Più in generale, era stato un campionato senza sconfitte, quello della truppa di Conte. E poi lo stadio era una sorta di fortino, che portava punti e vittorie. Sgretolare il muro del pianto non era facile, ma quella fu la notte magica di Stramaccioni, in una carriera in Serie A terminata molto rapidamente.
Marotta punzecchiò il tecnico romano con la "spensieratezza tecnica" che aveva dimostrato nello schierare il 3-4-3 in casa bianconera. Poi ritrattò dopo il 3-1 finale, con un "il mio era addirittura un complimento" che poteva suonare più come una difesa di se stessi che non la voglia di ricalibrare il colpo verso l'altro. In ogni caso la Juventus non perdeva da 49 partite, in panchina non c'era Conte - per la questione Calcioscommesse - ma in campo Asamoah e Vidal: due che diventeranno interisti firmano l'1-0 dopo 18 secondi, con il ghanese in netto fuorigioco al momento del passaggio. Con il Var non sarebbe successo, per sottolineare la discrepanza.
Non è però una serata per juventini. Perché Cambiasso va vicino due volte al gol, poi Palacio pareggia. Fuorigioco che c'è, gol annullato. Il primo tempo termina 1-0, con Handanovic che un paio di volte si mette in evidenza. Milito insacca il rigore all'ora di gioco, un quarto d'ora dopo ancora l'argentino insacca dopo una respinta di Buffon, infine Palacio - al novantesimo - pone il sigillo finale su assist di Nagatomo. Sembrava l'inizio di una grande storia, finì con un inverno troppo rigido anche per Stramaccioni, che verrà sostituito da Mazzarri nella stagione successiva.











