Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroMondiale per ClubCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche

David Guetta a Commisso: "Ci lasci giocare"

David Guetta a Commisso: "Ci lasci giocare"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 30 maggio 2021, 08:15Altre Notizie
di Redazione TMW

Esiste un approccio profondamente diverso tra noi italiani e Rocco Commisso nel vivere il calcio.

Provo ad entrare nella testa di un uomo che si è fatto completamente da solo, che a 12 anni non poteva permettersi neanche un piatto di spaghetti alle vongole e che ora possiede un patrimonio di svariati miliardi di dollari.

Rocco Commisso prende terribilmente sul serio qualunque cosa lo riguardi, anche indirettamente, perché questo è sempre stato il suo modo di intendere la vita.

Lo capisco benissimo perché nel mio piccolo (oh, infinitamente più piccolo, chiariamoci bene) anch’io ho molto poco senso dell’ironia se vengo solleticato su certi argomenti tipo serietà o buonafede e quindi capisco benissimo Commisso quando si arrabbia su certe frasi. E il mio grado di permalosità, pur essendo un po’ sceso negli ultimi tempi, rimane a livello almeno di Europa Leagues.

Mi vorrei però soffermare sull’indirettamente di cui sopra, perché in quella parola è compresa la Fiorentina e in senso lato il calcio italiano per come l’ho sempre visto e vissuto da quando ho l’età della ragione.

Il pallone è un grande gioco, in campo e anche fuori, dove la chiacchiera scritta o parlata ha fortemente aiutato l’affermazione di questo sport a livello nazionale. Ed è così ovunque: parole, parole, parole, non solo da noi e non solo a Firenze o in Italia, ma anche in Inghilterra, Spagna, Francia e perfino nell’algida Germania.

Temo che su questo argomento dovrà essere il presidente ad adeguarsi a noi e non viceversa e quindi vorrei dirgli in assoluta serenità che non c’è niente di male ad aver fatto il nome di quindici allenatori e non azzeccarne quattordici. Non deve prenderla come un affronto personale o un attacco di lesa maestà.

E così sarà anche per la campagna acquisti: verranno fatti decine e decine di nomi e quasi tutti saranno sbagliati, ma intanto la gente ne parlerà al bar o sotto l’ombrellone, poi ognuno trarrà le proprie conseguenze sulla credibilità di questo o quel giornalista.

Aspettare solo le comunicazioni ufficiali è certamente molto corretto, ma anche terribilmente noioso, mi creda presidente.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile