Magni su Donnarumma: "Possibile che ciò che Luis Enrique rimprovera vada bene a Guardiola?"

Se c'è una persona che conosce Gianluigi Donnarumma a pieno per averlo allenato fin da giovanissima età questa è Alfredo Magni, ex preparatore dei portieri del Milan che ha lavorato con il capitano della Nazionale italiana dai 14 ai 19 anni.
Per questo motivo fanno molto rumore le considerazioni che Magni ha rilasciato nel corso di un'intervista a Eurosport:
"Al di là della questione contrattuale, non riesco a credere che quella del PSG si tratti di una scelta tecnica. Non c'è discussione possibile su Gigio. Posso dirlo e garantirlo: Gianluigi ha il talento per fare ciò che chiede Luis Enrique. È normale che oggi un allenatore chieda ai portieri di giocare molto di più con i piedi, il calcio si è evoluto. Così come è lecito, per esempio, pretendere una copertura della profondità che si adatti alle diverse fasi di gioco. Ma come è possibile che ciò che Luis Enrique rimprovera a Gianluigi vada bene per Pep Guardiola? Mi pongo questa domanda.
Lo ripeto: Donnarumma ha tutto il talento necessario per rispondere alle aspettative di qualsiasi allenatore, a condizione che venga messo nelle giuste condizioni. Se Luis Enrique riteneva che non avesse le caratteristiche ricercate, Gianluigi aveva comunque le capacità per soddisfarle. se Luis Enrique gli rimprovera, per esempio, di non saper giocare la palla e di fare scelte sbagliate a livello collettivo, posso garantire che Gianluigi sa farlo. Conosce il gioco, ha avuto molti allenatori e preparatori. Se non è in grado di passare rapidamente la palla a media o lunga distanza per creare superiorità numerica in una certa unità di tempo, ci si lavora. Si rafforzano le caviglie e le cose andranno meglio. Ha le capacità per rispondere a qualsiasi richiesta, non capisco perché continui a ricevere certe critiche".
E proprio sulle critiche rivolte a Gigio continua: "Quello che gli viene rimproverato, io non riesco a capirlo. Per me, lui è molto bravo nelle sue scelte. E conosco Gianluigi, può ascoltare tutto, incassare e correggere. Non so esattamente cosa gli chiedesse Luis Enrique, ma mi rifiuto di credere che il suo addio sia legato a una questione tecnica. Per me, le ragioni sono al di là dell'aspetto sportivo".
