Simone Grillo: "Non vorrei essere nei panni di chi è a Rimini o Trieste. Brescia? Può fare bene"


Nel corso della puntata di ieri di A Tutta C, in onda sulle frequenze di TMW Radio, è intervenuto l'ex calciatore Simone Grillo per parlare di alcuni temi relativi alla terza serie soffermandosi in particolare su alcune situazioni complicate come quelle relative a Triestina, dove è stato dirigente, e Rimini.
L'Union Brescia, nonostante l'estate non particolarmente semplice, ha già le carte in regola per competere per l'alta classifica?
"Il Brescia parte a fari spenti perché il ritardo va preso e compreso, soprattutto in una piazza che non è abituata a fare la Serie C. Questa è una categoria particolare perché ne salgono solo quattro su sessanta. Sicuramente il Brescia ha tutte le carte in regola per fare bene e un allenatore importante, chi affronta il Brescia cerca di mettersi in mostra e questo si è visto anche all'esordio con l'Arzignano".
Triestina e Rimini hanno vissuto un'estate tremendamente difficile, anche il Trapani è partito con una penalizzazione. Come si riesce a ribaltare una graduatoria che ti fa partire con una penalizzazione così importante?
"Siamo ancora all'inizio e le situazioni vanno analizzate. Il Trapani ha fatto un mercato all'altezza dei primi posti, Rimini e Triestina il mercato non lo hanno fatto proprio e hanno solo pensato alle situazioni extra campo. Da calciatore non ricordo di aver vissuto situazioni del genere, ma sicuramente non vorrei essere nei panni di chi è a Rimini e a Trieste ora, perché immagino siano alle prese con problemi quotidiani di ogni natura. - prosegue Grillo come riporta Tuttoc.com - La Serie C non è la Serie A, però ci deve essere un minimo di organizzazione. La Triestina ha un budget importante e la società affronta costi giornalieri molto alti, se non riesce a farlo è un problema, anche perché i giocatori e lo staff tecnico hanno bisogno di sentire la società vicina. Se il buongiorno si vede dal mattino, per queste due realtà, ho i miei dubbi sul futuro".
C'è una società che, a tuo avviso, merita di essere seguita anche se non è nel novero delle solite big?
"Una realtà che stimo parecchio e da diversi anni è l'Arzignano. Non lo dico perché è prima con sei punti ma perché la società non fa mai il passo più lungo della gamba e cresce in maniera esponenziale, spendendo il minimo sindacale e mettendo in mostra ragazzi interessanti".
