Pallone d'Oro, Dembelé scosso: "Non ho parole. Riceverlo da Ronaldinho poi..."

Ci sono voluti 5 trofei, compresa la prima Champions League della storia del PSG, con 35 gol in una stagione ad assegnare il Pallone d'Oro a Ousmane Dembélé. L'esterno offensivo francese, che nel corso della sua carriera è stato spesso e volentieri descritto come talento inespresso e a corrente alternata, è stato premiato ieri sera sul palco della cerimonia più importante dell'anno per un calciatore per dedicare un discorso per l'occasione speciale: "È eccezionale quello che è appena successo. Non ho parole. Nella mia carriera mi sono successe tantissime cose… Vincere questo trofeo e riceverlo da Ronaldinho, una leggenda del calcio, è davvero qualcosa di straordinario. Sono orgoglioso di tutto ciò che ho realizzato nella mia carriera".

Ha proseguito: "Innanzitutto, voglio ringraziare il Paris Saint-Germain che è venuto a cercarmi nel 2023: è davvero una famiglia incredibile. Sono stati eccezionali fin dal primo giorno. Il presidente Nasser (al-Khelaïfi, ndr), con cui sono sempre stato in contatto, è stato eccezionale con me, è come un padre per me. Voglio anche ringraziare tutto lo staff, l’allenatore Luis Enrique, anche lui è come un padre per me, è stato una persona molto importante per tutta la mia carriera, anche se non è ancora finita. Voglio ringraziare i miei compagni di squadra. È stato un anno eccezionale, soprattutto il 2024-2025, in cui abbiamo praticamente vinto tutto", le parole riprese da L'Equipe.

Ricordando anche attimi passati di carriera: "Mi avete sostenuto nei momenti belli e in quelli difficili, abbiamo alzato il nostro livello per conquistare tutti questi trofei di squadra. Questo trofeo individuale, per me, l’ha vinto il collettivo. Voglio anche ringraziare tutti i club in cui sono passato, dal Borussia Dortmund, allo Stade Rennais, il mio club formativo, dove ho imparato praticamente tutto. Il club in cui ho sognato di giocare, il Barcellona, anche lì è stato eccezionale. Ho imparato tanto negli anni, accanto a grandi giocatori come Andrés Iniesta, Lionel Messi… è stato davvero straordinario".

Poi la dedica al CT della Francia: "Sono felice, anche se il Pallone d’Oro non è mai stato davvero un obiettivo nella mia carriera. Quando guardo la lista, ci sono solo grandi leggende, solo grandi giocatori. Voglio ringraziare anche tutti i miei compagni della Nazionale: sono stati importanti per me. Tutta questa generazione con cui sono cresciuto nelle selezioni giovanili, e con cui oggi gioco nella Nazionale maggiore. Il nostro commissario tecnico (Didier Deschamps, ndr) che ha sempre avuto fiducia in me, nei momenti belli e in quelli difficili. Speriamo di vincere un Mondiale per lui".

Un ultimo pensiero alla sua città natale, alla famiglia e agli amici. Nonché al suo procuratore: "Grazie alla mia città, Évreux, dove sono cresciuto, dove ho dato il mio primo calcio a un pallone. Ogni volta che ho del tempo libero, cerco di tornare lì: sono sempre stati eccezionali con me, dall’inizio fino alla fine, mi seguono, ci sono sempre per me, e sono molto felice di essere cresciuto lì. Infine, voglio ringraziare la mia famiglia, mia madre, che è sempre stata lì per me, che mi ha sostenuto nei momenti difficili, e anche il mio agente (Moussa Sissoko, ndr) che ha sempre creduto in me. Diceva che un giorno avrei vinto il Pallone d’Oro. Mi ha sempre aiutato, ha sempre creduto in me, mi ha sempre motivato. E poi c’è il mio migliore amico. Saremo sempre insieme, io e lui", la chiosa di Dembele.