PSG, senti Safonov: "Non essere titolare è frustrante". Oltre ai problemi di ambientamento

Ridotto a seconda scelta l'anno scorso, ma quantomeno con 1500 minuti circa in una stagione, nell'avvio del 2025/26 Matvey Safonov sta vivendo completamente relegato in panchina al Paris Saint-Germain. All'antivigilia della sfida con il Barcellona in Champions League, il portiere russo di Luis Enrique ha risposto ad alcune domande poste dai tifosi e follower su Instagram.

Includendo un bilancio generale e personale degli ultimi mesi, dove Safonov ha raccontato di aver avuto problemi a causa della "barriera linguistica" e che il suo adattamento al club parigino "non è stato facile". Tuttavia, ha anche raccontato che la sua "migliore esperienza" è stata "vivere l’ultima stagione con tanti trofei, emozioni e partite". Gli ultras parigini lo hanno inondato di affetto e lui ha contraccambiato: "I migliori, capaci di creare un supporto magico".

Finché una domanda schietta lo ha colpito: "Ti fa davvero male al morale non vederti titolare?". La risposta altrettanto diretta: "È davvero frustrante, perché non si sa chi giocherà fino all’ultimo minuto. Bisogna prepararsi fisicamente e mentalmente per ogni partita. Ma arrabbiarsi è la cosa più facile in questa situazione. È molto più difficile mantenere la motivazione e la forza per continuare a lottare". Un antipasto del dolore che sta provando Safonov in questo momento, palesato ulteriormente alla risposta alla domanda cosa significhi per lui giocare nel PSG. La risposta? Una foto senza testo di lui seduto in panchina. "Non ho un progetto a lungo termine. Per ora, la mia preoccupazione principale è il tempo di gioco. Sto concentrando tutti i miei sforzi su questa conquista", la chiosa nel confronto social con i tifosi.