L'assurdo caso di Corea del Nord-Giappone: a 5 giorni dal match non si sa dove si giocherà

A cinque giorni dal fischio d’inizio ancora non si conosce la sede in cui si giocherà la sfida fra Corea del Nord e Giappone valida per l’andata del play off per la qualificazione alla prossima Olimpiade di Parigi. In un primo momento sembrava che la gara si dovesse giocare in Arabia Saudita o Qatar, mentre negli ultimi giorni sta salendo la candidatura di Dalian in Cina. Ma ancora le parti in causa (ovvero la Federcalcio Asiatica e quelle di Corea Popolare e Giappone) non hanno sciolto le riserve e stanno trattando per trovare una soluzione.
Alla base di questa indecisione c’è la volontà della JFA (la Federcalcio nipponica) di non giocare a Pyongyang (viste le tensioni politiche fra i due paesi) adducendo le difficoltà di raggiungere la capitale nordcoreana o addirittura la temperatura eccessivamente rigida della città. Da mesi infatti il Giappone fa pressione per trovare un’altra sede con l’AFC che alla fine potrebbe cedere al peso politico della JFA e dunque spostare la gara dalla Corea del Nord alla Cina. Una scelta questa che potrebbe rappresentare un precedente pericoloso.
Il ritorno dovrebbe invece giocarsi a Tokyo anche se nei giorni scorsi era emerso il dato che fossero stati venduti più biglietti per i settori occupati dai sostenitori coreani, i cosiddetti Zainichi (ovvero coreani che vivono in Giappone), che per quelli dei tifosi di casa anche se nelle ultime ore sembra che la situazione si stia riequilibrando. A breve comunque la Federcalcio asiatica dovrà annunciare la propria decisione: il 24 infatti è in programma la gara d’andata (il ritorno si giocherà quattro giorni dopo) e non sono possibili ritardi o slittamenti nel calendario.
