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Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà un inizio (di mercato) pirotecnico

Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà un inizio (di mercato) pirotecnicoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 6 maggio 2021, 14:38Editoriale
di Luca Marchetti

L’arrivo di Mourinho in casa Roma ha aperto le danze. E sparigliato le carte che erano sul tavolo. Intanto ha sottolineato la voglia della nuova proprietà romanista di essere protagonista. Al netto dei giudizi che si possano dare sullo Special One, proprio questo (il fatto che divida completamente o lo ami o lo odi) rappresenta per la Roma il miglior inizio. Si è parlato di lui in tutto il mondo, e questa è la cosa più importante, al momento per la società. Se ne è parlato per il suo valore, non certo perché è uno scandalo. Se ne è parlato perché è uno che ama le sfide e questa sfida è talmente affascinante che si alimenta da sola. Se ne è parlato perché il connubio fra José e una piazza calda come quella romanista è potenzialmente esaltante. Roma spera di aver trovato il suo leader, dopo un anno in cui non si è riuscito, proprio sotto il profilo della personalità a fare il salto necessario. Fonseca (che ha delle buonissime idee) non ha trovato la chiave giusta ed è stato travolto da alcuni passaggi che obiettivamente non sono facilmente digeribili (dalla questione lista alla vicenda cambi, dalla mancata vittoria negli scontri diretti fino alla debacle nel secondo tempo di Manchester oltre a una bruttissima classifica, certamente non solo non in linea con gli obiettivi (minimi) stagionali, ma nettamente al di sotto delle aspettative della piazza). Fonseca ha vissuto due anni in cui ha provato a costruire e a dare un’anima alla squadra. Non ci è riuscito, non è solo colpa sua (ha vissuto un cambio proprietà, un cambio di dirigenti di riferimento, non ha avuto un direttore sportivo per un bel po’ di tempo), ma è arrivato ai saluti. Avrebbe meritato maggior fortuna.
L’arrivo di un altro portoghese, con un ds portoghese a rilevare un portoghese, potrebbe far sembrare questa vicenda una questione privata. Non è così. Al di là della signorilità di Fonseca che ha già salutato il nuovo arrivato (e allo stesso tempo Mourinho non arriverà mai in Italia mentre c’è Fonseca) la Roma ha già centrato il primo obiettivo. Comportandosi anche come grande club internazionale: annunciando la nuova guida tecnica, a stagione ancora in corso (come ha fatto il Bayern tanto per capirci...).
La Roma parte dunque in contropiede e facendo la mossa giusta. E le altre? Avendo in ballo il proprio obiettivo stagionale non possono certo muoversi così allo scoperto.

Ma il Napoli, per esempio, che ha già deciso che il prossimo anno difficilmente ci sarà Gattuso, dovrà in qualche modo “rispondere”. Sicuramente Spalletti è un nome credibile (senza dimenticare Juric, Italiano, Mazzarri, la stessa suggestione Sarri, accarezzata da De Laurentiis) ma la cosa importante per il presidente sarà quella di individuare da subito l’allenatore del nuovo corso.
Non sarà comunque - per nessuno - una passeggiata. Ora si possono fare molte congetture, su quasi tutte le squadre di serie A. A partire dall’Inter, che ha appena vinto lo scudetto ma che, per ammissione dei suoi stessi dirigenti, dovrà fare i conti con i... conti. Mantenere questo standard senza pesare troppo sulle spalle del club sarà una sfida stimolante. Che chiaramente non avranno solo i nerazzurri. Sicuramente la proprietà cinese ha avuto più problemi di altre proprietà (italiane e straniere) ma tutte sono in crisi.
Alla crisi economica si devono aggiungere anche le vicende di campo (e extra campo, ovvero immagine). Pensate alla Juventus: in bilico per la qualificazione in Champions che sta vivendo il suo momento peggiore dell’ultima decade. Resistere in questo momento senza scossoni sarà difficile, a tutti i livelli. I risultati possono puntellare, altrimenti potrebbe addirittura esserci un radicale cambiamento, che non riguardi soltanto la panchina.
A cascata (e ad incastro) poi ci sono le altre: dal Milan (alle prese con i rinnovi, soprattutto quello di Donnarumma di cui abbiamo parlato tanto tempo) alla Fiorentina. Dalla Lazio (il cui successo targato Inzaghi/Tare è sotto gli occhi di tutti) alla zona retrocessione dove è tutto in ballo.
Sarà un periodo intenso. In campo e fuori. Ci si gioca la Champions anche del prossimo anno.

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