Che fine ha fatto... Scialpi, dal Mondiale alla Serie D

Nuovo appuntamento della rubrica “Che fine ha fatto…”, un viaggio alla riscoperta dei talenti transitati dalle pagine dell'Almanacco de La Giovane Italia nell'anno che segna la sua decima edizione. A farci compagnia nella giornata odierna è Alessandro Scialpi, centrocampista classe 1992, presente nella prima edizione del nostro Almanacco quando giocava a Varese ma cresciuto nel settore giovanile del Lecce. Chi ci ricordava? Il primo Frank Lampard.
Ciao Alessandro, la tua presenza nell’Almanacco coincide con l’esperienza a Varese, anche se il tuo percorso di crescita inizia diversamente. Ci racconti come è iniziato tutto?
"La mia prima società, quella in cui cresco e con cui ho la possibilità di farmi conoscere è il Lecce. Con i giallorossi compio tutta la trafila, arrivando in Primavera e svolgendo il ritiro con la Prima Squadra. Successivamente avviene il passaggio al Genoa, dove rimango per 6 mesi, e per problemi personali rientro al Lecce per il resto della stagione. In questo momento avviene il trasferimento a Varese, dove ho la possibilità di esordire prima in Coppa Italia (al Massimino contro il Catania) e successivamente in Serie B nel match con il Vicenza".
Dopo l’esperienza a Varese, inizia il tuo girovagare da Nord a Sud.
"La prima tappa fu il Carpi, in cui restai per sei mesi subendo la lesione al retto femorale alla prima partita. L’anno successivo il passaggio al Como, dove firmai per tre stagioni, disputando il campionato di Serie C per un anno e mezzo consecutivo. In seguito il trasferimento per sei mesi a Melfi in Serie C2 dove disputai tutte le partite. Rimasto all’ultimo anno di contratto con il Como, mi trasferii al Venezia per una stagione e la successiva andai a Martina Franca con l’intento soprattutto di avvicinarmi a casa, rifiutando il Pordenone. Ripensandoci fu la scelta sbagliata perché trovai una società sull’orlo del fallimento e fui costretto a rescindere dopo soli 2 mesi. Scelsi di ripartire dalla Virtus Francavilla, vincendo il campionato".
L’esperienza con le giovanili azzurre è un altro tassello nel tuo percorso calcistico.
"Ho avuto la gioia di vestire la maglia azzurra a partire dalla U16 fino a arrivare alla U19. Ricordo ancora con gioia l’esordio contro la Slovenia al Torneo delle Nazioni e il primo gol qualche giorno dopo. In quegli anni ho avuto anche modo di giocare con grandi campioni come El Shaarawy o anche Perin e Verratti che adesso calcano i palcoscenici della Serie A e della Champions League. Grande traguardo personale è anche aver partecipato a competizioni come il Mondiale U17 (eliminati ai quarti dalla Svizzera campione)".
Quale è, invece, il tuo presente e quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
"Quest’anno sto giocando al Nardò in Serie D, vicino casa così da vivere questo periodo in maniera più serena. La stagione sta andando secondo i programmi e l’ambiente è molto familiare, per cui posso ritenermi soddisfatto. Per il futuro, mi piacerebbe iniziare ad allenare e studiare tutto ciò che riguarda la tattica per intraprendere una carriera in quell’ambito. E’ una cosa che mi appassiona molto, so che non è facile ma devo farmi trovare preparato nel caso in cui dovessi raggiungere questo obiettivo".
