Gazzetta dello Sport: "Stessa data della finale 1982 e due CT diversi uniti dalle giacche"

"Stessa data della finale 1982 e due CT diversi uniti dalle giacche", scrive stamane La Gazzetta dello Sport. Dall’11 luglio 1982 all’11 luglio 2021. Ventinove anni dopo la Nazionale gioca un’altra finale, nello stesso giorno e nello stesso mese: l’11 luglio 1982 vinse il Mondiale, domani a Wembley contenderà l’Europeo all’Inghilterra. I contesti sono diversi, ma non troppo. Nel 1982 il Paese Italia era ancora immerso nella stagione delle stragi e del terrorismo, ai primi di settembre la mafia avrebbe ucciso a Palermo il generale Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro. È opinione diffusa che l’Italia campione del mondo 1982 abbia abbia tolto paura alla gente e restituito gioia di vivere. Più o meno andò così, gli Ottanta sono stati l’ultimo decennio felice, anzi gaudente, a memoria di italiano sopra i cinquant’anni. L’Italia del 2021 è immersa nell’ansia della pandemia, ma i vaccini funzionano, c’è speranza. L’Europeo sarebbe un’ulteriore spinta verso la normalità.
Le divise ufficiali della Nazionale di oggi sono state disegnate da Giorgio Armani. Hanno fatto discutere per i colletti alla coreana, riservati ai giocatori. Roberto Mancini e i componenti della delegazione usano giacche “normali”. Sono di colore grigio chiaro, scelto da Armani per omaggiare la Nazionale del 1982. Enzo Bearzot in Spagna vestiva una giacca a righine bianche e azzurre, con pantaloni blu. Leggenda vuole che l’avesse comprata in un grande magazzino di corso Buenos Aires a Milano. In realtà quella era la divisa ufficiale dell’Italia al Mondiale spagnolo, la portava anche Cesare Maldini, il vice del commissario tecnico. Oggi come allora giacche chiare, la suggestione aumenta.
