Tardelli su La Stampa: "Gli inglesi sono cambiati, è l'effetto Guardiola"

"Gli inglesi sono cambiati, è l'effetto Guardiola", titola La Stampa con le parole di Marco Tardelli. "La finale di Wembley di domenica Italia-Inghilterra mi riporta indietro nel tempo alle spettacolari sfide contro campioni come Channon e Keegan, vinte, perse, ma sempre indimenticabili. Oggi le due squadre sono in finale per giocarsi il titolo di Campioni d'Europa. Ambedue ci sono arrivate meritatamente giocando un ottimo calcio, anche per le qualità difensive di Chiellini e Maguire due pilastri per le rispettive nazionali. Aiutati da un centrocampo importante, un puzzle di equilibrio, qualità e forza che li supporta. E proprio lì a centrocampo, in quel pezzo di terra, chi vincerà la battaglia potrà con grandi probabilità alzare la coppa.
Entrambe le squadre hanno cambiato il loro modo di giocare, un'Inghilterra non più arrembante e priva di tatticismi, che un tempo faceva della fisicità uno dei punti di forza per portare a casa il risultato. E invece Pep Guardiola ha fatto scuola, così anche gli inglesi si sono adeguati al possesso palla, al pressing alto ed al centravanti di movimento.
Dall'altra parte c'è un'Italia che si è scrollata di dosso l'etichetta di un calcio estremamente difensivo, senza idee, poco spettacolare, aspettando il colpo del fuoriclasse per risolvere la partita. Mancini ha dato fiducia a questi ragazzi, conquistando una grande credibilità nel gruppo, credibilità essenziale per un leader che voglia formare un vero collettivo solidale e coeso. E soprattutto che sappia affrontare le sofferenze nei momenti di grande difficoltà senza perdere la propria filosofia di gioco, proprio come è accaduto contro la Spagna", così scrive Marco Tardelli.
