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Bologna, Faragò si presenta: "Qui per dire la mia e aiutare la squadra. Il 43 in onore di Guccini"

Bologna, Faragò si presenta: "Qui per dire la mia e aiutare la squadra. Il 43 in onore di Guccini" TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 31 gennaio 2021, 18:23Serie A
di Micol Malaguti

L'ultimo colpo di mercato del Bologna, Paolo Faragò, ha parlato questo pomeriggio in occasione della sua presentazione con la nuova maglia. Il giocatore arrivato dal Cagliari in prestito con opzione per il riscatto ha scelto la casacca numero 43 per la sua esperienza in Emilia.

Da osservatore esterno come ha visto finora il Bologna?
"Da quando ho iniziato a sentire qualche voce a riguardo ho iniziato a seguire tutte le partite del Bologna. Ho visto una squadra propositiva che ha sempre affrontato la partita con il giusto piglio. Credo che nessuna squadra l'abbia mai messa sotto. Penso che il mister voglia dare un'impronta aggressiva alla squadra, che giochi palla atterra ed esca da dietro, con pressioni alte, quindi uno stile di gioco che mi piace molto e che ha permesso al Bologna di mettere sotto qualsiasi squadra. Anche in occasione della partita con la Juve ho visto un Bologna che è sceso in campo senza timori quindi penso che sistemando qualcosina la squadra sarà perfetta. Ho visto tutte le ultime partite e ho sempre avuto un'ottima impressione della squadra":

Cosa le è mancato nell'ultimo anno che vorrebbe ritrovare qui a Bologna?
"Mi è sicuramente mancata un po' di continuità perché dopo essermi fatto male due anni fa, sono rientrato a ottobre della scorsa stagione e ho giocato molte partite ravvicinate quindi questo ha rallentato la mia ripresa. Non ho mai avuto una grande continuità e siccome sono un giocatore che per esprimersi al meglio deve stare bene fisicamente credo che questa sia la cosa che mi è mancata maggiormente".

Come sta fisicamente e quando potrà essere a disposizione del mister?
"Avendo fatto quasi un mese a casa per il Covid ci vorrà ancora qualche giorno per riprendere un po' di condizione e poter essere poi a disposizione del mister e della squadra".

Siete in tanti sul lato destro, cosa può dare di diverso alla squadra? C'è qualcosa che la contraddistingue rispetto ai vari De Silvestri, Tomiyasu e Mbaye?
"Sono tutti e tre degli ottimi giocatori e starà a me dare al mister qualche opzione in più. Rispetto agli altri ho dei trascorsi diversi visto che fino a due anni fa giocavo a centrocampo, perciò potrei dare qualcosa al mister in questo senso, poi starà a me dimostrare di poter dire la mia".

C'è una posizione in campo che preferisce?
"Mi è sempre piaciuto fare il centrocampista però negli ultimi anni mi hanno spostato prima a fare il quinto poi il terzino. Per me l'importante è giocare, che sia anche da portiere o attaccante. La mia prerogativa è quella di mettermi a disposizione dell'allenatore".

Come spiega le difficoltà del Cagliari?
"Visto che ora sono qui vorrei parlare del mio presente a Bologna. Il Cagliari ha le sue difficoltà ma è giusto che su questo si esprimano i relativi interpreti".

Qualche anno fa ha vinto la medaglia d'oro con l'Italia alle Universiadi. Ci può raccontare l'esperienza e il suo rapporto con lo studio?
"Io ero e sono iscritto all'Università e vorrei portare a termine la mia laurea in Scienze dell'alimentazione che è stata un po' frenata dai recenti studi sul mondo del vino, per diventare sommelier. Le universiadi del 2015 sono state una bellissima esperienza che ricordo con grande orgoglio. Il livello non era altissimo ma è stata comunque un'esperienza bellissima in cui abbiamo condiviso circa 20 giorni con gruppi di varie nazionalità".

Il motivo della scelta del 43 come numero di maglia?
"Da circa 3 anni sono diventato super appassionato di Guccini quindi venire a Bologna e prendere il numero 43 in onore di quel civico di Via Paolo Fabbri ho pensato fosse carino".

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