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Cagliari, la sfida di Semplici: ridare entusiasmo a un ambiente col morale a terra

Cagliari, la sfida di Semplici: ridare entusiasmo a un ambiente col morale a terraTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 24 febbraio 2021, 09:30Serie A
di Francesco Aresu

"Ho trovato una squadra moralmente abbattuta dopo le tante gare senza risultato, un'involuzione rispetto alle aspettative. Penso che il mio compito sia soprattutto mentale, per portare di nuovo la giusta determinazione per quella che dev'essere un'impresa". Le prime parole di Leonardo Semplici da allenatore del Cagliari sono un manifesto di quello che il tecnico fiorentino vuole costruire da qui alla fine di questo campionato: il compito principale è quello di risollevare il morale di un gruppo valido, ma depresso dai risultati. D'altronde, 14 sconfitte in 23 gare giocate rappresentano un ruolino di marcia che parla da solo. Il cambio in panchina deciso da Giulini e dal suo nuovo-vecchio braccio destro, quel Capozucca giubilato dopo la prima annata con Rastelli in panchina e richiamato al capezzale di una squadra in crisi sotto tutti i punti di vista. "Serve una mentalità che ci lasci concentrati su tutti gli episodi. Sto preparando i ragazzi a quella malizia, la giusta conoscenza per preparare la gara per 90 minuti, facendo gioco ma dando equilibrio alle due fasi", ha detto ancora Semplici durante la conferenza stampa di presentazione, quasi a voler dare una carezza ai suoi nuovi calciatori: le basi per fare bene ci sono tutte, basta poco per far rendere al meglio tutto il sistema di gioco.

IL GIUSTO PESO ALLA TATTICA – E non è certo un caso se l'ex Spal ha voluto battere sempre su un tasto, ovvero l'aspetto mentale, tanto da esplicitarlo in quasi tutte le sue risposte alle domande dei cronisti. "Ci sarà da fare un campionato con 15 finali, così dovremo affrontare gara dopo gara. In allenamento ho visto dei ragazzi che vogliono ripartire, ora non c’è molto da battere su modulo o aspetti tattici, ma sul carattere". E la prima di queste finali arriva già domenica, allo Scida di Crotone: un nome evocativo, quello dello stadio crotonese, che in dialetto cagliaritano significa "Sveglia". Contro i ragazzi di Stroppa, fanalino di coda di questa Serie A, serviranno soltanto i tre punti. Un leitmotiv ripetuto più e più volte durante la gestione Di Francesco, ma per un motivo o per l'altro solo tre volte è stato rispettato. L'atteggiamento dovrà essere quello di vivere gara per gara, senza guardare classifica o calendario: bisogna togliere il freno a mano, come suggerito ieri dallo stesso Semplici ai suoi nuovi ragazzi, che ora più che mai dovranno cambiare rotta a una stagione disgraziata ma che si può ancora rimettere in piedi.

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