Dall'ipotesi prestito al ballottaggio vinto con Pavard: così Bisseck si è preso l'Inter

Di Yann Bisseck, che ieri ha segnato il suo primo gol in Serie A, c'è un dettaglio che spesso passa in secondo piano. Il difensore tedesco è stato primo giocatore acquistato a titolo definitivo - una formula non proprio di moda, in viale della Liberazione e in generale in Serie A - dall'Inter questa estate. E non è costato poco, ma 7 milioni di euro.
In attesa che si concretizzino i vari riscatti, su tutti quello di Frattesi, l'ex capitano dell'Under 21 tedesca è il secondo giocatore più costoso dell'ultima campagna acquisti di Marotta, Ausilio e Baccin. Chiariamo: nessuno sostiene che la dirigenza fosse convinta di acquistare un fenomeno. C'entrano la controparte, il trasferimento internazionale, il timing, una marea di fattori che nelle semplificazioni sul calciomercato vengono spesso sottovalutate. Però un fatto c'è: in Bisseck in casa Inter ci hanno creduto dall'inizio e i fatti gli stanno dando ragione.
Poteva partire in prestito. Un'ipotesi oggi sfumata. Fino al ko di Pavard, fino all'emergenza difensiva nerazzurra, Bisseck è rimasto ai margini delle scelte di Simone Inzaghi. Che un po' di scetticismo l'ha confessato tra le righe anche ieri, ricordando come non lo conoscesse, lui che di calcio e calciatori vive. E così per Bisteccone sembravano più che aperte le porte di un prestito a gennaio, magari a Salerno da Pippo, magari altrove, l'importante è che fosse per giocare.
E invece si è ripreso l'Inter. Il resto è storia recente. Ieri ha addirittura vinto il ballottaggio con Pavard, un campione del mondo. Anche qui giova essere onesti: il francese, quando sarà al cento per cento, sarà un titolare nel ruolo. Per ora, però, Inzaghi gli ha preferito Bisseck e togliere il tedesco dopo la super gara col Lecce è un po' più complicato. Gol a parte, ha confermato le buone sensazioni, in entrambe le fasi di gioco: anticipi e qualche sgroppata palla al piede. I centimetri che aiutano, la giovane età e l'esuberanza che fanno il resto. Aveva ragione chi ci ha creduto da subito.
