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Bagatti: "Le U23 non mi entusiasmano. Si possono far giocare i giovani anche senza"

Bagatti: "Le U23 non mi entusiasmano. Si possono far giocare i giovani anche senza"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
ieri alle 19:19Serie C
di Tommaso Maschio
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TMW Radio / A Tutta C
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L’ex allenatore del Legnago Salus Massimo Bagatti è intervenuto nel corso della trasmissione A Tutta C su TMW Radio per analizzare la nuova stagione della terza serie italiana che è appena iniziata:

Nel girone B, Ravenna e Forlì sono partite molto bene e sono due neopromosse. Sono queste due squadre le sorprese nel complesso di queste prime tre giornate di campionato?
"Sicuramente, il Forlì paga molto anche l'entusiasmo della promozione dell'anno scorso a un allenatore che ha già fatto vedere, con l'anno scorso, un buonissimo livello di gioco, ha giocatori molto motivati e secondo me sta lavorando molto su quello che è l'entusiasmo. A differenza invece del Ravenna, che ha una rosa importante per la categoria e può secondo me durare più a lungo il periodo e lottare per posizioni di alta classifica. Il Forlì lo vedo più sulle ali dell'entusiasmo che su una possibile conferma nel lungo periodo".

Per quanto riguarda il girone B, al netto dell'Arezzo ci sono tre squadre di blasone, di grande tradizione in questo raggruppamento. C'è la Ternana che ha avuto diversi problemi societari quest'estate, c'è un Perugia alla prima stagione ufficialmente al completo sotto la gestione Faroni e un Ascoli che ha cambiato proprietà nel corso di questa estate. Secondo lei quale di queste tre ha maggiori chance di essere competitiva ad alti livelli?
"Io vedo più Perugia e Ascoli rispetto alla Ternana. Sappiamo che quando iniziano a esserci un po' problemi nelle società poi la fine è difficile confermarsi ad alti livelli. Il Perugia e l'Ascoli sono sicuramente due squadre che arriveranno a giocare nelle posizioni di alta classifica".

Nel girone A, quanto pesa avere stadi come il Rigamonti per il Brescia e il Menti per il Vicenza?
"Moltissimo, io penso che in questo girone Vicenza e Brescia si giocheranno loro due il campionato fino alla fine. Vedo loro due come nettamente favorite per il girone, perché sia lo stadio del Brescia che lo stadio del Vicenza sono due stadi che qualche punto in più alla fine te lo portano".

E per quanto riguarda il Cittadella che comunque è una delle retrocesse dallo scorso campionato di Serie B, secondo lei ha le chance per dare quanto meno fastidio? Al timone c'è sempre lo stesso Stefano Marchetti che ha fatto miracoli con quel club.
"Marchetti è sicuramente una garanzia per quello che riguarda il Cittadella, io sinceramente la vedo un gradino sotto a Brescia e Vicenza in questo momento, almeno vedendo queste prime partite. Il calcio ci insegna che di scontato non c'è mai niente, però se devo fare un pronostico io vedo Vicenza e Brescia in questo momento un po' avanti al Cittadella".

Il progetto delle seconde squadre la convince?
"Io come ho detto anche in altre interviste, sono un po' vado contro tendenza, l'Under 23 non è entusiasma, io quest'anno ho giocato contro il Milan, io allenavo una squadra che aveva un'età media più bassa della loro. Credo che si possano fare squadre giovani e far giocare i giovani anche senza il progetto delle seconde squadre. Vedo la Serie C come un campionato più di campanile, di piazze, di tifoserie e onestamente sono sincero nel mio entusiasmo, anche il primo anno allegnavo la Serie C, avevo tre o quattro giovani e alla fine ora i vari Pizzignacco e Zanoli sono giocatori che giocano in Serie A e Serie B, quindi si possono valorizzare i giovani anche senza il progetto delle seconde squadre, basta farli giocare".

Qualche anno fa c'era il famoso campionato De Martino che di fatto esisteva nel calcio italiano ed era il campionato delle seconde squadre, secondo lei sarebbe più utile un esperimento del genere?
"Onestamente questo non lo so, però come è organizzato adesso il discorso delle seconde squadre a me non entusiasma, secondo me ci sono molte lacune anche perché poi giocano comunque sempre tanti stranieri. Non vedo tutta quest'utilità ma secondo me vedo più la Serie C come un campionato delle tifoserie, delle piazze, dei campanili e delle città, più che delle seconde squadre. Perché non vedo tutta questa valorizzazione dei giovani, li vedo valorizzati in uno stesso modo anche in altre società".

La novità assoluta di questa stagione è l'avvento della tecnologia anche in Serie C. Non è il VAR che vediamo in Serie A e B ma è una versione light che le squadre stanno imparando ad usare. Le piace come idea?
"Sì, sicuramente è una cosa che andrà aggiustata, anche perché sappiamo comunque le riprese della Serie C, non sono le riprese della Serie A e Serie B, quindi anche valutare tutti gli episodi non è uguale, comunque qualche disparità arriva lo stesso, però può essere almeno per le cose più clamorose un aiuto che diamo al direttore di gara. L'anno scorso, per parlare della mia esperienza personale, ci fosse stato il VAR, due o tre cose molto eclatanti che potevano essere corrette, ci sono state, quindi secondo me una mano la può dare".

Le chiedo, visto che ha lavorato, ha citato prima, anche giovani interessanti con i quali ha avuto modo di lavorare nella sua esperienza, a Legnago le chiedo se c'è già in queste prime tre giornate un ragazzino, un talento, un giocatore di Serie C, che le ha rubato l'occhio.
"No, sinceramente proprio se parliamo di livello molto alto, ancora no, poi ci vuole del tempo, sono le prime giornate, bisogna dare tempo, anche perché a volte si fa troppo presto a dire che sono fenomeni o che arriveranno in Serie A, Serie B e poi rischiamo di bruciarli. Diamogli un po' di tempo per far vedere se veramente poi valgono la categoria superiore".

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