L'uomo della svolta: l'addio alle stelle ha messo Luis Enrique al centro del PSG

Dieci anni dopo il trionfo di Berlino contro la Juventus, la Germania potrebbe di nuovo portare fortuna a Luis Enrique. Sarà il Paris Saint-Germain ad affrontare l'Inter nella finale di Champions League il 31 maggio a Monaco di Baviera e l'asturiano avrà l'occasione di concedere il bis personale ma soprattutto di portare per la prima volta nella storia la formazione della capitale francese sul tetto d'Europa.
La doppia vittoria con l'Arsenal - terza squadra inglese eliminata nella fase ad eliminazione diretta dopo Liverpool e Aston Villa - certifica la forza di un gruppo che negli ultimi due anni si è rinnovato tantissimo: niente più "prime donne", solo gente affamata, giocatori adatti a costruire un gruppo in cui tutti sono disposti a sacrificarsi per un bene comune. La vera vittoria dell'ex mister di Roma e Barcellona è proprio questa: aver dato un'anima a un club in cui i soldi sembravano essere tutto.
Stavolta è un compleanno da ricordare per Lucho: 12 mesi fa la delusione dell'uscita di scena per mano di un Borussia Dortmund tutt'altro che irresistibile; domani, invece, spegnerà 55 candeline con la consapevolezza di potersela giocare alla grande contro i nerazzurri e di potersi regalare una gioia sportiva che gli manca da troppo tempo.
