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La Juve torna a vincere quando non si vergogna di fare la Juve

La Juve torna a vincere quando non si vergogna di fare la JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
giovedì 8 aprile 2021, 15:00Serie A
di Ivan Cardia


La stranezza è che la Juventus da due anni provi a rinnegare una parte integrante della propria identità. Alzi la mano chi riesce a ricordare i bianconeri belli, spumeggianti e pure vincenti. A Torino ci hanno provato, di tanto in tanto, ma quasi mai sono usciti soddisfatti dall’esperimento. Il fantasma di Maifredi, con tutto il rispetto, è sempre lì. Sarri ha vinto, ma non tutto è stato bel gioco. Del resto, nel dibattito tra giochisti e risultatisti, rinfocolato dall’ultima uscita di Conte, ci vanno di mezzo anche le società. Il Barcellona è Cruijff e Guardiola, il Milan ha avuto Sacchi. La Juve, senza andare troppo indietro, è stata grande con Trapattoni, poi Lippi, ancora Conte e infine Allegri. Il filo conduttore è abbastanza evidente.

Ieri ha fatto la Juve. Ha giocato un tempo alla Pirlo, più fluida e liquida che ordinata, e un altro tutto all’insegna della solidità. Ha chiuso soffrendo: resilienza è termine abusato, di questi tempi, ma quasi mai così appropriato. È stata quadrata, ha rimesso il 4-4-2 come a gennaio quando a un certo punto sembrava aver inserito il pilota automatico e neanche quindici vittorie di fila, unica speranza di tenere vivo il sogno scudetto, sembravano un miraggio. Lo sono state, per tante ragioni. Anche per questa, a tratti inspiegabile, contraddizione di una Juve che a volte sembra vergognarsi di essere la Juve. Sta alla radice di tutte le scelte arrivate da parecchi mesi a questa parte, l'inseguimento di una natura aliena rispetto a una filosofia decennale. Troppo radicata per poterla davvero buttare via.

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