Lazio-Sarri, lungo incontro ieri: profilo basso di Lotito, sa di non poter fallire

Nessuno parlava d'altro, ieri a Roma. Sarri, Sarri e ancora Sarri. "Ha firmato?". "Ma è arrivato?". "Com'è andato l'incontro?". E oggi il leit motiv sarà lo stesso, perché l'operazione per portare il tecnico toscano a Formello è arrivata nella sua fase più calda. Dentro o fuori in due giorni, non si andrà entro domenica. Ieri sera, dalle 19 fino alle 23, un lungo incontro tra le parti: è stato il primo confronto faccia a faccia tra Lotito e Sarri, che si erano sentiti soltanto via telefono. Il ds Tare invece già si era seduto a tavolino dell'allenatore toscano, nel blitz di lunedì sera nella sua abitazione toscana. La società ieri ha mantenuto la linea del massimo riserbo e non ha fatto filtrare praticamente nulla. Cautela, più che fiducia. Nessuno si è sbilanciato, memori del passato e di alcune trattative fallite all'ultimo.
A differenza del solito, Lotito ha voluto mantenere un profilo basso. Sa che la piazza si è già infiammata e sa che, se non andrà bene l'operazione Sarri, la tifoseria insorgerebbe. Ancora non ha mandato giù l'amaro boccone dell'addio di Inzaghi - ieri ufficializzato dall'Inter - e non sopporterebbe un'altra delusione cocente. Perché di questo si tratterebbe, dopo cinque-sei giorni di notizie positive su una trattativa inimmaginabile fino a dieci giorni fa. La palla è a Lotito, ha ascoltato le richieste e il modo di fare calcio di Sarri. Ancora poche ore e tutto sarà più chiaro. Ha una grande opportunità per voltare pagina dopo Inzaghi e per pareggiare, mediaticamente, l'arrivo di Mourinho alla Roma: sta al presidente non sprecarla.
