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Meglio niente che poco: l'Inter e lo strano addio senza cessione di Joao Mario

Meglio niente che poco: l'Inter e lo strano addio senza cessione di Joao MarioTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 13 luglio 2021, 08:00Serie A
di Ivan Cardia

40 milioni e 69 presenze, sparpagliate su due stagioni e mezzo ma in cinque anni di contratto, Joao Mario e l’Inter si sono salutati definitivamente. Cos’abbia rappresentato per i nerazzurri il portoghese, approdato in Italia nel 2016 fresco campione d’Europa, è presto detto: una delusione, senza troppi giri di parole. Magari non solo per colpe sue, visto che è arrivato nella stagione peggiore per diventare un calciatore dell’Inter, quella aperta da De Boer in panchina, ma anche nelle annate successive, quando ne ha avuto le possibilità, non ha fatto cambiare molto il parere di tifosi, allenatori, dirigenti e osservatori più o meno neutrali. Da ieri, non è più un calciatore nerazzurro a tutti gli effetti. Un addio, che a prima vista, non ha molto senso per le modalità con cui è arrivato.

Meglio zero che pochi milioni? È questa, infatti, la scelta fatta dalla società di viale della Liberazione. La trattativa con lo Sporting CP, ove Joao Mario aveva trascorso l’ultimo campionato in prestito, aveva infatti assunto i tratti della telenovela. I lusitani si “spingevano” fino a 3,5 milioni di euro, l’Inter non andava sotto i 7, cioè il valore residuo a bilancio del centrocampista. Il punto d’incontro a 5 sembrava la soluzione più logica per tutte le parti coinvolte, poi è arrivato il Benfica e ha scombinato i piani. Alla fine, Joao Mario si è trasferito dalle Aquile, ma l’accordo tra i due club ha assunto la forma del… nessun accordo. L’Inter e il giocatore hanno infatti risolto il contratto, con il classe ’93 che si è subito accasato al Benfica. Una soluzione piuttosto strana: così i nerazzurri, anziché mettere a bilancio una leggera minusvalenza (ipotizziamo: -2 milioni con accordo con lo Sporting a 5), iscriveranno una svalutazione per 7 milioni. Risparmiando, questo è indubbio, sul costo dell’ingaggio per la prossima stagione, ma sarebbe successo comunque. Le spiegazioni? Molteplici possibili, di cui nessuna certa. Intanto, con ottime probabilità sulla trattativa col Benfica ha pesato il fatto che nell’accordo con lo Sporting fosse fissata una clausola da 30 milioni di euro in caso di cessione a una rivale. Su questi presupposti, non avrebbe avuto senso qualsiasi negoziazione. Sul perché l’Inter abbia preferito lo zero del Benfica al 3,5/5 dello Sporting, al netto della preferenza del giocatore, solo speculazioni. Facile, e verosimilmente non del tutto sbagliato, ipotizzare che a breve si vedranno altre operazioni, magari “minori” sulla stessa tratta in direzione diversa. O che comunque questo affare sia l’antipasto di altro, come minimo di un canale privilegiato tra i due club. Da segnalare, infine, come non si tratti di un unicum, e anzi che solo un anno fa la Juventus segnò un precedente abbastanza simile, e anche più corposo economicamente: la scelta fatta dall’Inter con Joao Mario è infatti la stessa che fecero i bianconeri con Gonzalo Higuain, quando preferirono svincolare l’argentino anziché trovare un accordo a poco con l’Inter Miami, suo successivo club. In quel caso, il segno meno toccò addirittura 18 milioni. Meglio svalutare, che mettere nero su bianco una minusvalenze.

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