Mezzi sorrisi, strade interrotte e rinnovi in stand-by: la Fiorentina vigila sul parco allenatori

La stagione della Fiorentina è finita con qualche ora d'anticipo rispetto a tante altre squadre: archiviato un altro campionato che ha portato a niente più che una salvezza conquistata negli ultimi turni, è tempo di provare a voltar pagina, di impostare la futura programmazione. Impensabile non partire dall'allenatore, che non sarà Beppe Iachini: il nome che più ha preso quota di recente è quello di Fonseca, riuscito alla fine a portare la Roma - con fatica - al 7° posto che consentirà al suo successore Mourinho di disputare la prima Conference League della storia e autore di quel mezzo sorriso nell'intervista post-partita, su precisa domanda legata alla Fiorentina, che può rappresentare un indizio (mezzo, sia chiaro). Chi invece l'obiettivo (ma qui era Champions) non l'ha centrato è Gattuso: se qualche settimana fa il tecnico del Napoli (ancora per pochissimo, parola di ADL) sembrava il candidato più credibile, oggi il suo nome viene speso più in ottica Lazio.
Quella Lazio in cui è appunto incerto il futuro di Simone Inzaghi, secondo alcuni profilo su cui andrà la Fiorentina: dopo la sconfitta col Sassuolo l'allenatore biancoceleste ha fatto emergere insofferenza per essere stato tenuto in stand-by 16 mesi dal suo presidente Lotito, asserendo che non aspetterà oltre mercoledì. Uscendo dai confini del campionato italiano, tra i nomi esteri percorsi di recente sbuca la novità rappresentata dall'addio di Rudi Garcia, uno che comunque la Serie A la conosce eccome, con il Lione.
