Mita sul CorSport: "Fiorentina, il Betis non è il Barcellona ma serve il vero Gudmundsson"

Alessandro Mita, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport odierno, dedica un approfondimento alla Fiorentina e al recente rinnovo fino al 2027 di mister Raffaele Palladino. Questo un estratto della sua analisi:
"A Palladino, sul quale la tifoseria è divisa come lo è stata nei tre anni di Italiano, servono i risultati per rafforzare la propria posizione, a partire appunto da stasera. Dopo l’Inter, il calcio italiano ha l’opportunità di mandare un’altra squadra all’ultimo atto di una competizione europea e i viola potranno raccogliere l’onda lunga della leggendaria partita dei nerazzurri, quella carica emotiva che spinge verso il trionfo. Il Betis non è il Barça, le proporzioni sono evidenti, ma per superare gli spagnoli (che inseguono la loro prima finale continentale) servirà una Fiorentina piena, consapevole, coraggiosa, unita, attenta, votata al sacrificio e alla fatica, con un cuore grande così, all’altezza della propria storia.
Stasera è il crocevia della stagione viola, ancora in bilico tra un giudizio eccellente e un passo indietro rispetto al recente passato. Serve una Fiorentina piena di qualità e personalità, capace di esprimere tutta la forza di quella che effettivamente è la miglior squadra dell’era Commisso. E qui il pensiero non va solo a Moise Kean, il giocatore che più di ogni altro può guidare i viola alla finale di Breslavia: stavolta il pensiero va ad Albert Gudmundsson, il vero investimento della scorsa estate, quando ancora non si poteva prevedere quanto sarebbe stato determinante Kean".
