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Parma, Cuesta: "Ci mettiamo il cuore. Godiamoci questa vittoria"

Parma, Cuesta: "Ci mettiamo il cuore. Godiamoci questa vittoria"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 21:30Serie A
di Edoardo Mammoli

Prima vittoria in campionato per il Parma: i crociati escono vittoriosi dal prato del Tardini nella sfida contro il Torino. Decisiva una doppietta di Mateo Pellegrino, prima in rete su calcio di rigore e poi con il suo marchio di fabbrica: il colpo di testa. A breve a commentare la sfida ci sarà l'allenatore crociato Carlos Cuesta, presente in sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti.

Ore 21.09 - Inizia la conferenza.

La gioia della prima vittoria?
"Sicuramente tanta felicità, soprattutto per i ragazzi. Durante queste settimane dove non raccoglievano i frutti di quello che facevano continuavano a lavorare comunque, a esprimersi ogni giorno al meglio per migliorare. Sono molto soddisfatto di vedere i sorrisi di tutti, non solo dei giocatori ma anche dello staff e delle persone del club che lavorano con tanta passione per far sì che i tifosi siano orgogliosi. Secondo me mettiamo il cuore e facciamo tutto con la nostra miglior volontà. Sono contento anche che in giornate come oggi si può vedere, la squadra oggi ha mostrato tanto cuore e lo abbiamo fatto vedere anche nei momenti di difficoltà. Anche in una prestazione non perfetta abbiamo ottenuto la vittoria. Per questo sono soddisfatto ma vogliamo ripeterci e per quello dobbiamo lavorare. Godiamo oggi della felicità ma domani torniamo a lavorare".

Come sta cercando di dare equilibrio alla squadra nelle due fasi?
"Penso sempre a entrambe le fasi, quando giochi una partita devi fare tutto. Ovviamente la partita che vorremmo giocare è giocando in avanti, recuperando la palla in alto nella trequarti avversaria, ma anche l'avversario gioca. Merito anche al Torino di avere la capacità di uscire dalla pressione alta soprattutto nei primi minuti. Non siamo stati abbastanza bravi nella costruzione, dovevamo fare meglio certe dinamiche, ma abbiamo fatto qualche cambio per aggiustarle nel corso della partita. Noi proveremo sempre ad avere questa identità. La prima cosa nella nostra identità deve essere il cuore, poi anche nel gioco, nel migliorare ogni giorno nel gioco ma ogni partita ha contesti diversi. Sicuramente il Torino all'inizio è stato bravo a fare la sua partita".

Che tipo di giocatore è Pellegrino?
"Ha grande capacità di esser dominante in area, ricevere spalle alla porta e mettere altri giocatori in posizione di vantaggio. Fa tanto sacrificio difensivo, è un esempio da quando entra nel centro sportivo, da come si allena, a come recupera e come mangia. Un progessionista al 100%, il suo atteggiamento è di esempio per tutta la squadra, come professionista e come persona".

La capacità di soffrire può essere una strada giusta?
"È una necessità. In tutte le partite avremo momenti di difficoltà. Devi avere la capacità di navigare in quei momenti. Poi c'è stata l'energia del Tardini, quella connessione che per noi è importante per vivere belle serate. Sono stati con noi i tifosi, abbiamo sentito la loro energia e sento che hanno giocato la partita con noi".

Tanto passa dai piedi di Valeri e dalla testa di Pellegrino?
"È una delle vie che abbiamo per attaccare, ma ne abbiamo anche altri per far progredire il gioco".

L'esperimento con tre attaccanti lo ritiene riuscito?
"Non è un esperimento, è una possibilità nella nostra rosa. Lo abbiamo fatto con l'Atalanta e con il Cagliari, non è una novità. Noi sappiamo fare entrambe, in funzione dello stato di forma, dell'avversario e della partita che immaginiamo. Speriamo di fare le scelte giuste di settimana in settimana".

Keita si è inserito di più. Sono indicazioni sue o è lui che si sente più a suo agio?
"Fa parte delle dinamiche di una partita, soprattutto quando c'è duello costante e parità numerica. A volte per creare superiorità devi vincere i duelli e quindi lui lo ha fatto. Keita ci ha dato tanto sia in attacco sia in zona difensiva, per come si è organizzato. È stato onnipresente, ha bisogno di avere consistenza per darci molto".

Cosa ti sta sorprendendo del calcio italiano?
"Il calcio italiano è super competitivo e ricco come detto nella prima conferenza, ci sono allenatori e squadre di alto livello. I dettagli vannno curati per esprimersi al massimo, per capire come aiutare i ragazzi ad impostare le partite come vogliamo". 

Ore 21.17 - Termina la conferenza stampa.

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