Ramsey o Kulusevski? La scelta di Pirlo dirà quale sarà l'approccio della Juve alla gara

Continua il conto alla rovescia verso Juventus-Porto, la gara che questa sera deciderà le sorti dei bianconeri in Champions. Si parte dal 2-1 subito in Portogallo, e per rimontarlo il primo passo è la formazione iniziale. Due dubbi ancora in piedi per Andrea Pirlo. Uno in difesa, ma legato fondamentalmente alla condizione di Chiellini: se il tecnico deciderà di non rischiare il capitano, ecco il turco Demiral. L’altro, invece, ha soprattutto natura tattica, e riguarda i giocatori di fantasia: Aaron Ramsey è in pole, Dejan Kulusevski lo insidia. Una scelta che racconterà molto dell’approccio alla gara della Vecchia Signora.
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Tutto e subito. O aspettare il momento giusto. Al di là delle rispettive condizioni fisiche e dei rispettivi stati di forma, l’alternativa tra Ramsey e Kulusevski rappresenta anche il modo con cui guardare a questa sfida. Il gallese è calciatore d’esperienza e da grandi competizioni, per molti aspetti l’uomo su cui puntare in una serata di gala. Viceversa, lo svedese è il talento emergente, quello che può scompaginarti la partita in qualsiasi momento. Partisse dal primo minuto, anzitutto, tornerebbe nel ruolo che ha occupato nella prima parte della sua avventura juventina: esterno d’attacco o fantasista, più che punta, chiamato a fare male col piede invertito. Con lui, la Juve manderebbe un messaggio chiaro: offensiva, pronta a dare battaglia dal primo minuto. D’altro canto, a quel punto rimarrebbero in panchina poche armi tattiche per aprire le resistenze del Porto se le cose dovessero andare male. Lo stesso Ramsey, poi Bernardeschi e McKennie: giocatori in grado di incidere su una gara, di sicuro. Ma anche molto meno offensivi di Kulu.
