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TMW RADIO - Baiano: "Non paragoniamo Lukaku a Batistuta. Gattuso? Sta facendo cose buone"

TMW RADIO - Baiano: "Non paragoniamo Lukaku a Batistuta. Gattuso? Sta facendo cose buone"TUTTO mercato WEB
lunedì 15 febbraio 2021, 18:36Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Francesco Baiano intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex attaccante Francesco Baiano è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Il sorpasso dell'Inter significa poco, così com'era quando era in ritardo. Ancora mancano tantissime partite, e cinque-sei squadre hanno la possibilità di vincere lo Scudetto in questo anno particolare: basta manchino due-tre giocatori importanti e il livello delle squadre si abbassa, così chi è dietro può recuperare".

Come si spiega il ritardo della Juventus?
"Col cambio di allenatore e i nuovi giocatori inseriti, normale ci voglia del tempo. Aggiungiamoci che Pirlo non ha potuto fare il ritiro e i tempi si sono allungati: per quanto hanno fatto vedere negli ultimi nove anni, la classifica un po' piange. Vero che accorcerebbe se vincesse col Napoli, ma negli anni passati di questi tempi avevano margine di vantaggio, oggi devono rincorrere".

Alla Juve difficilmente puoi non vincere.
"Normale, c'è tutto da perdere e poco da guadagnare, se non che poter cominciare con la Juventus è un bel vedere. Non sarà semplice, le rivali si sono rinforzati e in più mettiamoci questo campionato particolare".

Perché Destro si afferma solo oggi?
"Non è stato molto fortunato, i problemi fisici non l'hanno fatto allenare con continuità, e quando si perde la fiducia è così...".

Lukaku ricorda Batistuta?
"Fisicamente Lukaku è devastante, forse Batistuta segnava di più e giocava meno per la squadra: non farei però paragoni".

La Fiorentina deve temere per la salvezza?
"Il gap non fa cullare sogni tranquilli, ma è anche vero che le altre non stanno facendo meglio e questo ti fa morale. Poi la Fiorentina negli ultimi tempi sinceramente la vedo migliorata sul gioco, ma non tanto sui punti, è questo che preoccupa. Sono convinto però che ne verranno fuori, anche perché le altre vanno veramente piano, per non rimanere in Serie A dovrebbe esserci un tracollo".

Quale la lacuna più grande?
"Per me manca un centrocampista dinamico che sappia dettare i tempi. In più ci vorrebbe una prima punta per affiancare Vlahovic, perché lui non lo è... Ieri si è visto che giocando con qualcuno accanto fa meno fatica. Almeno i difensori si dividono... Se però crei dieci palle gol, e ne concedi due come ieri, le partite le perdi".

Nota similitudini tra Zeman e Italiano?
"Sì. Vincenzo lo seguivo già dai tempi di Trapani, perché conosco bene il ds Rubino, e vi dico che è un allenatore veramente preparato, con idee innovative. Cerca sempre di imporre il proprio gioco, e si è visto sia lo scorso anno che in questo. Sta facendo cose egregie, con un gruppo in cui pochi avevano calcato i campi della Serie A. Gli esterni attaccano la profondità come facevano Signori e Rambaudi".

Che dire di Ranieri?
"Un grandissimo: entra in un gruppo, vede, e costruisce il vestito più adatto per fare esaltare tutti, senza inventarsi nulla. In base al gruppo che trova, poi riesce sempre a individuare il modulo giusto".

Sarri sarebbe adatto alla Fiorentina?
"Penso proprio di sì. Potrebbe allenare probabilmente qualsiasi squadra top, ma è normale che essendo da sempre simpatizzante viola, e me lo ricordo pure quando eravamo insieme a San Giovanni, gli piacerebbe farlo. Però ovviamente ci vuole un progetto importante, perché viene da Napoli, Chelsea e Juventus".

Quante colpe ha Gattuso?
"Sul ruolo dell'allenatore c'è sempre qualcosa da ridire... Faccio l'esempio di Allegri: ha stravinto, ma ogni volta che la Juve perdeva una partita era colpa sua. Figuriamoci in una piazza esigente come Napoli, e infatti sento giudizi crudeli. Io però non ragiono mai da tifoso e dico che in un momento così difficile sta facendo cose buone. Forse poteva fare di più, ma anche i giocatori allora... Bisogna renderci conto che sono loro a fare la differenza. E a lui ne sono mancati tanti".

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