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Zapata regala il colpaccio all'Atalanta: una brutta Juve cade ancora, dallo Stadium piovono fischi

Zapata regala il colpaccio all'Atalanta: una brutta Juve cade ancora, dallo Stadium piovono fischiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 27 novembre 2021, 19:57Serie A
di Pierpaolo Matrone

La brutta figura di Londra, in Champions League contro il Chelsea, è tutt'altro che alle spalle. Anzi, contro l'Atalanta si rivedono i fantasmi di Stamford Bridge: una Juventus inconsistente, poco determinata e mai pericoloso. E di nuovo perdente. Prima vittoria della squadra di Gian Piero Gasperini allo Stadium, dove gli orobici non ottenevano tre punti addirittura dal 1989. Un'impresa, insomma, quella della Dea. L'1-0, la seconda sconfitta di fila dei bianconeri, scatena la rabbia dei tifosi: Allegri e i suoi ragazzi escono dal campo tra i fischi.

Le scelte di Allegri.
Massimiliano Allegri sceglie il 4-3-3 per dimenticare la brutta figura con il Chelsea e battere l'Atalanta. In difesa Alex Sandro viene preferito a Pellegrini, Cuadrado dall'altro lato e la coppia Bonucci-de Ligt in mezzo. In mediana McKennie torna titolare con Locatelli e Rabiot a completare il reparto. Davanti Dybala parte titolare come ala destra, con Chiesa sull'altra corsia e Morata da centravanti.

Le scelte di Gasperini.
Dall'altro lato Gian Piero Gasperini recupera Zappacosta, che agirà sulla corsia destra, con Maehle dall'altro lato. In difesa Demiral la spunta su Palomino per giocare con Toloi e Djimsiti. Sulla trequarti ci sono Pessina e Malinovskyi a supporto di Zapata, unica punta, con Ilicic e Muriel tenuti in panchina. In mediana spazio a de Roon e Freuler, Koopmeiners tra le riserve.

Fase di studio.
Comincia meglio l'Atalanta, che tiene di più il pallone e cerca spazi per far male. Ma la Juventus non li concede e prova sempre a ripartire. Ci prova con Chiesa, chiuso in maniera provvidenziale da Toloi a tu per tu con Musso. Il primo quarto di match però è contraddistinto dai tanti errori commessi da ambo i lati, specie in fase di impostazione. Un aspetto che causa il poco ritmo dei primi minuti, senza grossi squilli.

Segna sempre Zapata.
Al 28' si sblocca la partita. Ci pensa - manco a dirlo - Duvan Zapata, freddo davanti a Szczesny dopo una palla recuperata e un bell'assist di Djimsiti: la sua conclusione dà un bacio alla traversa e finisce in rete. Settima gara di fila in gol per il colombiano, arrivato al nono centro in campionato. La reazione della Juventus è tutt'altro che veemente, limitata ad un sinistro dal limite di Dybala che termina largo. L'intensità aumenta, ma le palle-gol continuano a scarseggiare. E il primo tempo si chiude col vantaggio orobico.

Non cambia nulla.
All'intervallo Chiesa è costretto a rimanere negli spogliatoi, fermato da un problema muscolare, e Allegri inserisce Bernardeschi al suo posto. Ma il copione non cambia. Dybala e compagni non reagiscono e mai riescono a rendersi pericolosi sul serio, non centrando praticamente mai la porta. L'Atalanta però cala il ritmo, non gioca più come nel primo tempo, si limita a difendere uomo su uomo come al solito. Ci si mette poi anche la sfortuna: dopo Chiesa, Allegri perde anche McKennie per infortunio ed è costretto a sostituirlo con Kean, sbilanciandosi al massimo.

Finalmente la Juve, ma non basta.
Per vedere la prima parata di Musso bisogna attendere il 65', quando l'estremo difensore argentino deve distendersi per cancellare il sinistro all'angolino di Rabiot. E da quel momento comincia a cambiare l'inerzia della partita. La Juve va all'assalto, negli ultimi venti minuti produce qualcosina in più. Ma il forcing non dà i frutti sperati. Di tiri in porta non ne arrivano, l'ultima emozione del match è una punizione di Dybala che finisce sulla barriera. C'è il triplice fischio e dallo Stadium parte una nuova bordata di fischi. Male, malissimo la Juve. L'Atalanta può gioire.

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