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Carpi, il dg Bonzanini: "Cassani scelta convinta. Il club cresce con solidità e identità"

Carpi, il dg Bonzanini: "Cassani scelta convinta. Il club cresce con solidità e identità"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 14:04Serie C
di Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto Enrico Bonzanini, direttore generale del Carpi.

La novità più importante della nuova stagione del Carpi è la nomina di Stefano Cassani come nuovo allenatore. Come è nata questa scelta, cosa vi ha spinto a scegliere Cassani come tecnico?

"Stefano Cassani è un allenatore che ci aveva impressionato e incuriosito per la proposta di gioco e per la solidità dei concetti conferiti in special modo ai giocatori giovani. Per questa ragione era rimasto nella memoria del Carpi, del Presidente e di noi direttori. Il primo impatto ha confermato quelle che erano le nostre sensazioni da esterni e da avversari".

La scorsa stagione, comunque, da neopromossi avete fatto un ottimo campionato, un’ottima stagione. Si riparte quest’anno: c’è l’obiettivo di alzare un po’ l’asticella o l’obiettivo principale resta comunque sempre il mantenimento della categoria?
"Concordo con voi: abbiamo chiuso la stagione 2024/25 con un bilancio positivo sotto ogni punto di vista, togliendoci qualche bella soddisfazione e centrando una salvezza tutt'altro che scontata, considerando i valori di un girone che ha espresso due promosse in Serie B sui 4 slot a disposizione. Un risultato positivo sicuramente dal punto di vista sportivo – che è ciò che più appassiona tifosi, addetti ai lavori e la nostra comunità – ma anche sul piano aziendale, con conti in ordine, pagamenti regolari e il pieno rispetto delle linee guida di sviluppo e sostenibilità che avevamo proposto e che la Proprietà ci aveva affidato. A queste vanno aggiunte le numerose iniziative realizzate sulla città e per la comunità fra le quali vorrei citare la collaborazione stretta con l'Azienda Sanitaria Locale che ha portato al dono - per ogni bimba o bimbo nato all'Ospedale Ramazzini di Carpi - di una letterina firmata dal Presidente e una sciarpa ufficiale AC Carpi da portare, un domani, allo Stadio e creando fin dai primi momenti di vita un legame e un rapporto con la squadra della Città.

Dopo aver ringraziato e salutato doverosamente tutti i protagonisti di questo non scontato ritorno fra i professionisti, ci prepariamo a vivere la stagione 2025/26 con entusiasmo, ma anche con la consapevolezza che ci attende un campionato più complesso del precedente e pieno di incognite. Per affrontarlo serviranno fame, equilibrio e una generosa dose di umiltà: le stesse qualità che ci hanno permesso di conquistare la salvezza nella scorsa stagione. Abbiamo sempre più carpigiani al nostro fianco, le prime due giornate di campagna abbonamenti e il crescente apporto dell'imprenditoria locale lo certificano: non siamo soli!

Attendiamo, infine, sia Salary cap che riforma Zola: due novità che riteniamo fondamentali per dare sostenibilità e credibilità al sistema calcio. Si tratta di due concetti che fanno già parte del nostro DNA: vedasi il lavoro incessante sul nostro settore giovanile che ha dato i primi bellissimi frutti con la vittoria del campionato di Primavera 3 e l'aver aggregato ben sei giocatori di quella squadra vincente in prima squadra in questo pre campionato.

Il Cabassi è uno stadio che ha delle particolarità, delle specificità che non sono propriamente quelle più adatte al mondo del calcio. Ti chiedo se state lavorando anche in quest’ottica, non solo sulla struttura stadio, ma anche su tutto quello che concerne il lavoro della prima squadra e delle giovanili.
Negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Questo cambiamento è stato possibile grazie all’impegno unilaterale del Presidente Lazzaretti, che si è fatto carico, in prima persona, dell’ammodernamento di numerosi spazi interni ed esterni allo stadio. Tra gli interventi più significativi, la ristrutturazione e riconversione della storica sede in alloggi per i nostri atleti, oltre al completo rifacimento della zona spogliatoi, oggi più funzionale e accogliente per le squadre ospiti, le maestranze e le Forze dell’Ordine nei giorni di gara.

Il nostro “Cabassi”, nella stagione 2027/28, festeggerà i suoi primi 100 anni. E per quanto io provi un affetto personale profondo per questa struttura – che vivo da 35 anni, prima come cittadino, poi come tifoso, infine come dirigente – non posso non riconoscerne i segni evidenti dell’età.

Serve uno sforzo congiunto, che non può e non deve essere esclusiva responsabilità dell’attuale governance sportiva, ma che va condiviso con la parte pubblica. Perché parliamo di un bene collettivo, di un patrimonio che appartiene alla città e alla comunità carpigiana.

Allo stesso modo, rimane stringente la realizzazione di un campo in sintetico in una città come Carpi, che conta circa 70.000 abitanti e possiede un’ampia base sportiva e calcistica. Su questo punto l’Amministrazione comunale ci ha rinnovato recentemente rassicurazioni e aggiornamenti. Lo scorso anno, durante i mesi in cui i campi in erba naturale diventano più difficili da gestire, siamo stati costretti – e colgo l’occasione per ringraziarli pubblicamente – a trasferire gran parte degli allenamenti a San Felice, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione locale e della società sportiva. È stato un gesto importante e apprezzato, che tuttavia ha comportato un impegno gravoso da un punto di vista logistico: per i giocatori, per lo staff tecnico e – soprattutto – per tutte le maestranze, troppo spesso dimenticate. Eppure, senza il loro lavoro silenzioso e quotidiano, questo sport semplicemente non esisterebbe.

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