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Borghini sfida Ghirelli: "Giovani, strutture e progettualità: penso questo per la C"

ESCLUSIVA TMW - Borghini sfida Ghirelli: "Giovani, strutture e progettualità: penso questo per la C"TUTTO mercato WEB
lunedì 4 gennaio 2021, 16:19Serie C
di Claudia Marrone

Non solo Francesco Ghirelli, per la presidenza della Lega Pro - fissate al 12 gennaio - c'è un nuovo candidato, Andrea Borghini. Che nel calcio ha avuto un ruolo di primo piano soprattutto come dirigente della Carrarese, con la quale centrò la storica promozione in C1 nella stagione 2010-2011, e successivamente del Viareggio. I microfoni di TuttoMercatoWeb.com, lo hanno contattato.

Cosa l'ha spinta a candidarsi alla presidenza della Lega Pro?
"In primis la passione per il calcio e per lo sport in generale, è da questo che sono stato mosso. Già alle precedenti elezioni ero stato vicino alla presentazione della candidatura, ma poi mi ritirai, ora voglio mettere al servizio la mia esperienza, che nasce soprattutto con la Carrarese, dove al tempo si puntò a un lavoro fondato sulla progettualità e sul calcio giovanili, aspetti che del calcio che a mio avviso, con stadi e strutture, sono necessari. Categoria con una mission precisa, quella di costruire i giovani e valorizzare i settori giovanili. Vorrei poi anche rivedere le società improntate verso l'autofinanziamento, i presidenti non devono più correre il rischio di far fallire le proprie aziende e i club, serve un ruolo diverso per gli stessi, che non possono più attingere solo alla Legge Melandri: faccio un esempio, se le scommesse fossero gestite da FIGC o CONI, che successivamente distribuirebbero i ricavati, ci sarebbero più risorse. Dal punto di vista economico, la Lega Pro è la categoria più dura, ha spese da Serie A e introiti da Eccellenza. E torno poi sulle strutture, servono cittadelle dello sport funzionali all'attività dei club, che abbiano all'interno anche, a esempio, centri diagnostici. Così si può pensare all'autofinanziamento".

Parlava di lega dei giovani...
"Si, perché vedo un impoverimento della classe giovanile, si deve cercare di portare via i ragazzi dalla strada dando loro nuovi valori sociali e culturali, lo sporto può educare e aiutare. Come può farlo lo sport, può farlo il calcio, ma con strutture idonee, profili idonei e tutela di tutte le categorie".

Si, ma la Lega Pro di fatto è già la lega dei giovani.
"Le Lega dei giovani con i giocatori della Serie A... non è per me la lega dei giovani. Alla A diamo già il servizio degli arbitri, può bastare, direi semmai che adesso vanno rifondati i tornei giovanili, i ragazzi vanno affiancati a dei formatori e non vanno più usati solo per fare minutaggio. Io voglio principalmente questo, una lega di giovani, strutture e formazione, anche dei dirigenti".

Per evitare che troppo spesso personaggi dannosi al calcio si reinventino in svariate società?
"Su questa cosa nel futuro sari anche più estremo, vorrei che i club divenissero come le aziende tradizionali, con quel funzionamento. Certo, su questo si dovrà lavorare, ma io voglio coinvolgere i club in un progetto che abbia almeno una base triennale: si deve creare un nuovo brand".

Ha in mente anche la riduzione del numero di club da far partecipare al campionato?
"Se si riuscisse ad avere nuove forma di finanziamento, il numero dei club non sarebbe un problema. Ma c'è in atto una riforma, vedremo".

© Riproduzione riservata
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